[e-privacy] i media del futuro controllati dai cinesi?
Jan Reister
Jan.Reister at unimi.it
Wed Jan 14 16:41:01 CET 2009
Il 14/01/2009 15:17, Fabio Pietrosanti (naif) ha scritto:
> Se la Cina ora inizia a fare informazione anche destinata ad un pubblico
> "non cinese" con la medesima organizzazione censoria e di manipolazione
> dell'informazione ci troviamo di fronte a qualcosa di *molto nuovo* e
> *molto pericoloso* che non ha nulla a che vedere con il "passaggio di mano".
Questo presuppone, credo, una visione monolitica della Cina che non
tiene conto della diversità di voci e del concreto allargamento delle
libertà negli ultimi 30 anni. In realtà neppure il "great firewall of
china" è così blindato come pensiamo (penso in particolare alle
specifiche di Tor sulla definizione dell'avversario).
Inoltre non è comunque detto che la strategia del controllo e della
manipolazione (che non nego), usata all'interno, sia altrettanto
proficua ed efficace in ambito internazionale ed estero.
Teniamo d'occhio il mondo dell'informazione, che ci sta a cuore ed è
delicato, ma stiamo attenti. L'articolo di Forbes mi ricorda analoghe
levate di scudi quando Sinopec voleva acquisire quote di un gruppo
petrolifero USA in difficoltà. Un uso strumentale di ragioni allora
patriottiche e strategiche, che mascherava gli interessi economici del
gruppo in causa.
Jan
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