[e-privacy] R: Carte di identita' elettronica
Ludwig Bargagli
ludwig.bargagli at gmail.com
Tue Nov 20 09:24:34 CET 2007
Ciao a tutti, cerco di contribuire a questa discussione con alcune
informazioni.
>1) costa molto piu' di quella normale
>
> A Milano no, costa esattamente come quella cartacea, per espressa volontà
> dell'amministrazione comunale.
Il caso di Milano è un esempio positivo ma è comunque solo un'eccezione.
La CIE costa €20 allo Stato e €0 al Comune (anche se il Comune deve
sostenere comunque dei costi per il personale ecc.).
Il Comune paga alla Stato la differenza tra quanto paga il cittadino ed il
costo della CIE.
Il problema è che sono pochi i comuni in Italia a potersi permettere di fare
questa cosa.
Al momento credo solo Milano.
Molti comuni fanno pagare la CIE più di €20 e si tengono la differenza per
le spese amministrative che devono sostenere.
>2) gli uffici che la rilasciano rifiutano di
> > emettere quella cartacea per cui non viene chiesta
> > l'impronta digitale e che costa cinque volte meno
>
> Come sopra, a Milano non è così, si può scegliere tra quella cartacea e
> quella elettronica, almeno fino al 31 dicembre, perché dal 1° gennaio
> dovrebbe scattare l'obbligo di emissione della sola carta elettronica,
> anche
> se rimarrà un pio desiderio, perché nessun Comune è ancora pronto, per
> quanto mi consta.
L'obbligo di emissione di CIE mi risulta esserci sempre stato, ma i Comuni
hanno talvolta agito contro quel principio quando
- il cittadino lo desiderava (motivi di opportunità)
- il cittadino non era abilitato nel circuito Cie (motivi di
necessità): non sono pochi quelli che hanno problemi per validazione cf o
altre problematiche di discordanza tra Roma e comuni
E' ovvio che i comuni che ancora non sono pronti per emettere la CIE
(moltissimi) continueranno ad emettere la CI.
>3) c'e' l'obbligo di depositare l'impronta digitale,
> >che viene anche gestita in forma non anonima e mandata
> >(notizia di fonte non ufficiale) al Vicinale
>
> Non vi è obbligo di deposito dell'impronta digitale e l'utente si può
> rifiutare, pur ottenendo ugualmente la carta elettronica; i dati viaggiano
> su una connessione criptata con il Viminale, che li valida: senza
> validazione, la carta non viene emessa.
Non credo che l'utente possa rifiutarsi e credo che l'operatore debba
pretendere il fingerprint per la legge Bossi-Fini che impone la cattura del
fingerprint in fase di emissione per ogni documento elettronico.
>A Pisa e' cosi' gia' da tempo perche' era uno dei comuni
> >dove c'e' stata la sperimentazione.
>
> A Pisa non hanno le idee chiare, oppure non si sono letti la normativa...
Per i comuni sperimentatori c'era l'obbligo di emettere solamente la CIE fin
dall'inizio della sperimentazione.
Non è stato fatto nei casi che ho citato in precedenza.
Per quanto riguarda l'impronta, credo che la Bossi-Fini non lasci altre
possibilità.
Ciao, Ludo.
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Ludwig Bargagli
Sviluppatore e sistemista.
Sicurezza informatica.
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