<div><div>Ciao a tutti, cerco di contribuire a questa discussione con alcune informazioni.<br><br></div><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
>1) costa molto piu' di quella normale<br><br>A Milano no, costa esattamente come quella cartacea, per espressa volontà<br>dell'amministrazione comunale.</blockquote><div><br>Il caso di Milano è un esempio positivo ma è comunque solo un'eccezione.
<br>
La CIE costa €20 allo Stato e €0 al Comune (anche se il Comune deve sostenere comunque dei costi per il personale ecc.).<br>Il Comune paga alla Stato la differenza tra quanto paga il cittadino ed il costo della CIE.<br>Il problema è che sono pochi i comuni in Italia a potersi permettere di fare questa cosa.
<br>Al momento credo solo Milano.<br>Molti comuni fanno pagare la CIE più di €20 e si tengono la differenza per le spese amministrative che devono sostenere. <br></div><br><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
>2) gli uffici che la rilasciano rifiutano di<br> > emettere quella cartacea per cui non viene chiesta<br> > l'impronta digitale e che costa cinque volte meno<br><br>Come sopra, a Milano non è così, si può scegliere tra quella cartacea e
<br>quella elettronica, almeno fino al 31 dicembre, perché dal 1° gennaio<br>dovrebbe scattare l'obbligo di emissione della sola carta elettronica, anche<br>se rimarrà un pio desiderio, perché nessun Comune è ancora pronto, per
<br>quanto mi consta.</blockquote><div><br>
L'obbligo di emissione di CIE mi risulta esserci sempre stato, ma i
Comuni hanno talvolta agito contro quel principio quando <br>
<ul><li>il cittadino lo desiderava (motivi di opportunità)</li><li>il cittadino non era abilitato nel circuito Cie (motivi di
necessità): non sono pochi quelli che hanno problemi per validazione
cf o altre problematiche di discordanza tra Roma e comuni<br></li></ul>E' ovvio che i comuni che ancora non sono pronti per emettere la CIE (moltissimi) continueranno ad emettere la CI.<br><br></div><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
>3) c'e' l'obbligo di depositare l'impronta digitale,<br> >che viene anche gestita in forma non anonima e mandata<br> >(notizia di fonte non ufficiale) al Vicinale<br><br>Non vi è obbligo di deposito dell'impronta digitale e l'utente si può
<br>rifiutare, pur ottenendo ugualmente la carta elettronica; i dati viaggiano<br>su una connessione criptata con il Viminale, che li valida: senza<br>validazione, la carta non viene emessa.</blockquote><div><br>
Non credo che l'utente possa rifiutarsi e credo che l'operatore debba
pretendere il fingerprint per la legge Bossi-Fini che impone la
cattura del fingerprint in fase di emissione per ogni documento
elettronico. </div><br><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">>A Pisa e' cosi' gia' da tempo perche' era uno dei comuni
<br> >dove c'e' stata la sperimentazione.<br><br>A Pisa non hanno le idee chiare, oppure non si sono letti la normativa...</blockquote><div><br>Per i comuni sperimentatori c'era l'obbligo di emettere solamente la CIE fin dall'inizio della sperimentazione.
<br>Non è stato fatto nei casi che ho citato in precedenza.<br>Per quanto riguarda l'impronta, credo che la Bossi-Fini non lasci altre possibilità.<br></div><br></div>Ciao, Ludo.<br clear="all"><br>---------------------------------------------------------------
<br>Ludwig Bargagli<br>Sviluppatore e sistemista.<br>Sicurezza informatica.<br><a href="http://www.guruatwork.com">http://www.guruatwork.com</a><br><a href="http://www.jugtoscana.org">http://www.jugtoscana.org</a><br><br>
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