[e-privacy] Re: [Flug] darknet commerciale

Jan Reister Jan.Reister at unimi.it
Fri Aug 18 11:46:19 CEST 2006


On 18/08/2006 10:37, Fabio Pietrosanti wrote:
> Ricordiamoci che la maggioranza delle persone che rischia è chi
> "pubblica" informazioni e non chi ne fruisce.
...
> E' proprio la comunicazione internet-to-tor il vero grosso limite allo
> sfruttamento di massa delle reti anonime imho

Credo sia utile considerare la cosa a partire dagli incentivi dati da un
proxy rete pubblica - hiddenservices, sul modello del paper
http://freehaven.net/doc/fc03/econymics.pdf

Sicuramente diffonderebbe Tor tra chi vuol pubblicare, ma ora non può
per 1) desiderio di anonimato o 2) limiti tecnici (connessione in NAT o
dietro firewall, come nel caso di Fastweb). Sarebbe anche nel loro
interesse aprire un server Tor per migliorare le prestazioni della rete
e quindi la diffusione dei propri contenuti.

Un proxy del genere però non diffonderebbe Tor tra gli utenti finali
navigatori, e non aumenerebbe quindi la sicurezza relativa di Tor che si
basa in parte, sul numero degli utenti e su traffico generato per
rendere costosa l'analisi del traffico.

Per un utente finale la privacy di chi fruisce informazioni è
importante: dissidenti politici e religiosi, dipendenti di aziende in
trasferta, scommettitori italiani :-) , malati.

Sono comunque curioso di vedere se questo proxy universitario americano
 esiste e quali implicazioni può avere.

Jan



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