[e-privacy] Cloud powered facial recognition

Tommaso Gagliardoni tommaso a gagliardoni.net
Ven 30 Set 2011 17:40:33 CEST


http://www.theatlantic.com/technology/archive/2011/09/cloud-powered-facial-recognition-is-terrifying/245867/

"With Carnegie Mellon's cloud-centric new mobile app, the process of
matching a casual snapshot with a person's online identity takes less
than a minute. Tools like PittPatt and other cloud-based facial
recognition services rely on finding publicly available pictures of you
online, whether it's a profile image for social networks like Facebook
and Google Plus or from something more official from a company website
or a college athletic portrait. In their most recent round of facial
recognition studies, researchers at Carnegie Mellon were able to not
only match unidentified profile photos from a dating website (where the
vast majority of users operate pseudonymously) with positively
identified Facebook photos, but also match pedestrians on a North
American college campus with their online identities. "

Ora, ultimamente si sente spesso dire "la privacy e' morta, e' un
concetto superato, tanto vale rinunciarci", e altrettanto spesso mi
infurio inveendo al mittente e al suo cervello imbevuto di mantra
subliminali.

Credo pero' che in alcuni casi sia necessario veramente adeguarsi, o
quanto meno cambiare prospettiva.

Mi spiego: come risolvere il problema della facial recognition
(premettendo che non e' e non sara' mai affidabile al 100%) nell'era
moderna?

Fare in modo che nessuna foto di se' appaia mai sul web? Impossibile.
Primo perche' non dipende solo dalla nostra volonta', secondo perche' a
volte puo' servire farlo, terzo perche' la Rete non dimentica. Mai.

Strumenti legali atti a dare al cittadino il controllo totale delle
proprie foto online? Impossibile. Primo perche' non funzionerebbero mai
("information wants to be free" vale anche nell'altro senso), secondo
perche' la Rete non dimentica. Mai.

Tecnologie di opt-out tipo TagMeNot? Non funzioneranno mai, per i
suddetti motivi. Senza parlare delle mille possibilita' offerte dalle
tecnologie di anonimizzazione per divulgare informazioni non autorizzate
in maniera sicura (lo vogliamo l'anonimato, vero? Io si', ma bisogna
essere pronti alle conseguenze, non tutto e' rose e fiori).

Vietare lo sviluppo di tecnologie di facial recognition? Neanche vale la
pena parlarne, l'assurdo comincia gia' in "vietare lo sviluppo di
tecnologie".

Quello che penso, ma sono pensieri cosi' alla rinfusa e vorrei
discuterne in lista, e' che bisogna cambiare approccio, ed accettare il
fatto che IN QUESTO CASO PARTICOLARE si debba passare da una protezione
della privacy "passiva" ad una "attiva". Nel senso: bisogna cominciare
ad accettare l'idea che il progresso tecnologico renda naturale e
inevitabile il fatto che chiunque, mentre cammino per strada, possa
inquadrarmi con lo smartphone e reperire al volo informazioni su di me.
In altre parole, la mia faccia e' un dato personale PUBBLICO, non
privato, non ha senso cercare di ostacolarne la diffusione (mentre
invece e' gia' possibile impedirne lo sfruttamento, che e' una cosa
diversa, tipo se qualcuno mi fotografa per strada e usa la mia faccia
senza autorizzazione per pubblicizzare un film horror posso denunciarlo).

Quello che il legislatore dovrebbe fare piuttosto e' consentire al
cittadino di poter non essere tracciato in ambienti pubblici mediante
quel dato. In altre parole: non dovrebbe essermi impedito di girare per
strada con un passamontagna, o di indossare un cappellino a led
infrarossi per accecare le telecamere, dato che a tutti gli effetti
questi (e analoghi) sono i soli mezzi efficaci per evitare il
tracciamento. Magari ci saranno luoghi dove mi sara' interdetto
l'accesso per ragioni di ordine pubblico (in banca, a scuola, etc.), ma
in generale mi dovrebbe essere consentito farlo.

Certo, il caricare mega e mega di foto idiote di se' e dei propri amici
sull'inutilfacebook non aiuta.

Che ne pensate?


-- 
Tommaso Gagliardoni
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