[e-privacy] "cease and desist" from my vps provider...

Tommaso "Sanata" Gagliardoni sanata a paranoici.org
Gio 10 Feb 2011 21:10:12 CET


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On 02/09/2011 12:37 PM, bomboclat at autistici.org wrote:
> ok ma il cease and desist della paramount parte dal presupposto del DMCA
> e tu gli rispondi con la mail di EFF preconfezionata che parla la loro
> lingua, se poi il tuo provider italiano e' pavido e ti minaccia anziche'
> tutelarti cambia provider, ma non tirar giu' un exit node appena scoreggiano,
> se no ci prendono gusto. invece devono rosicare.
> bombo dalla lista hackmeeting eheheh

Quoto in toto, non c'e' nessuna norma in Italia che preveda
l'illegalita' dei nodi Tor, Paramount et sorelle semplicemente si basano
sul fatto che chi gestisce il nodo se la fa sotto non appena vede la
lettera (cosa che nel 90% dei casi purtroppo avviene), che questa abbia
senso giuridico o no. Se lo facesse un pinco pallino qualsiasi sarebbe
perseguibile per intimidazione, ma se lo fa una multinazionale coi soldi
ovviamente il discorso cambia. Il loro e' un ragionamento meramente
statistico (e molto efficiente anche), e se si vedono rispondere per le
rime difficilmente si accaniranno sul singolo, il rapporto
costi/benefici non gli conviene. Le multinazionali non hanno un senso
dell'orgoglio, hanno un bilancio da giustificare agli azionisti.

Correggetemi se sbaglio, ma partendo dal presupposto che scaricare
dietro Tor e' una gran boiata e il nodo dovrebbe essere configurato in
maniera tale da evitarlo, in Italia non e' reato scaricare se non viene
fatto a scopo di lucro, e se anche lo fosse non esistono precedenti ne'
normativa che renda automatica l'associazione "IP di provenienza ->
colpevole del reato", tutt'al piu' sono prove indiziarie (vedansi anche
le motivazioni delle accuse decadute in Italia per il noto caso Peppermint).

Se poi e' l'ISP che ti manda il cease and desist, anche li' bisogna
riguardarsi un attimo il contratto e capire se pure loro stanno solo
bluffando (come spesso avviene, e mi pare di capire sia il caso del
primo utente che ha aperto il thread), e se il contratto non proibisce
esplicitamente questo tipo di servizi si puo' rispondere a tono anche al
provider, e perfino fare ricorso se ciononostante interrompe il servizio
e hai tempo e soldi da spendere in avvocati. Altrimenti meglio cambiare
provider.

In definitiva, credo che cagarsi nelle mutande quando si ricevono queste
lettere sia umanamente giustificabile, ma poi a mente fredda bisogna
ricordarsi che cedere alle minacce non e' la soluzione migliore. Non si
tratta nemmeno di "disobbedienza civile" in questo caso, la quale
presuppone il violare una legge in nome degli interessi della societa':
qui si tratta solo di far valere i propri diritti nel rispetto della
normativa vigente.

My 2 cents

- -- 
Tommaso "Sanata" Gagliardoni <tommasoATgagliardoniDOTnet>
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Comment: Using GnuPG with Mozilla - http://enigmail.mozdev.org/

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