[e-privacy] Una domanda sui remailer

leandro noferini lnoferin at cybervalley.org
Wed Sep 16 06:07:05 CEST 2009


vecna ha scritto:


[...]

Condividendo quanto già  detto da Marco Calamari mi  sento di aggiungere
un commento.

> Considerando che, con torpark, l'apertura di un'email temporanea
> usa-e-getta riesce a dare lo stesso effetto di un remailer + nymserver,
> in pratica. ma in 2 minuti :)
> 
> Poi ok, si puo' disquisire sulla sicurezza maggiore di una rete anonima
> a bassa latenza rispetto ad una ad alta.
> 
> Poi si puo' parlare delle conoscenze necessarie (plugin o client
> mixmaster) per usare anonymous remailer. di quelle necessarie al
> ricevente di capirne la natura e l'eventuale fiducia (web of trust delle
> chiavi, reply block), delle risorse necessarie a gestire un server
> remailer (ip pubblico, sistemisti, dominio, affidabilità).
>
> boh. secondo me, i remailer sono storia. importante e di riferimento, ma
> ormai sono arretrati.

Boh lo  dico anch'io perché  mi pare che  gestire un nodo tor  di uscita
comporti  maggiori necessità  e  rischi rispetto  a qualsiasi  remailer:
forse l'ip pubblico non è strettamente necessario come lo può essere per
un remailer ma far girare un  nodo tor in uscita da un'adsl casalinga mi
pare un azzardo.

Con questo vorrei dire due cose:

- la rete tor  esiste perché esistono i nodi di  uscita.  Pensare che si
  possa campare di  hidden service è tanto velleitario  che in confronto
  freenet è il web 3.0.

- gestire un nodo  tor di uscita è molto  complesso sia tecnicamente che
  socialmente  e  d'altra  parte  lasciare che  questi  vengano  gestiti
  esclusivamente da  organizzazioni "caritatevoli" ma con  le spalle ben
  coperte quali EFF mi pare un altro azzardo tecnico e politico.

Questo rende la rete tor  estremamente pericolante sempre su tutti e due
i versanti tecnico e politico e non far notare questo dicendo che è "più
facile per l'utente medio" secondo me è estremamente sbagliato.

> Pensiamo anche al fatto che i remailer consentono la comunicazione
> anonima, e questa comunicazione anonima è presa di mira da alcuni coni
> d'ombra della mentalità reazionaria. noi possiamo saper dentro di noi
> che l'anonimato è una tecnologia che puo' essere trasposta in ogni forma
> di comunicazione. Ma non pensiamo alla vera tecnologia ora, pensiamo al
> discorso pubblico ed a come viene percepita.
> 
> Chi non si è mai posto domande tecnologiche ha la tendenza a vedere la
> singola implementazione come problema o soluzione. Il problema, e la
> soluzione che viene proposta nel discorso pubblico, è tor, non sono mai
> gli anonimous remailer, ne tanto meno freenet. segno che, per quanto
> tecnologicamente possano ritenersi piu' sicure, non hanno centrato il
> giusto compromesso di usabilità/sicurezza al punto di esser relegate ad
> una nicchia sempre piu' piccola. che si va rimpicciolendo.

Il fatto che  vada rimpicciolendosi è una tua idea o  ha basi di qualche
genere?


-- 
Ciao
leandro
Io non voglio sapere tutto, io voglio capire tutto
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