[e-privacy] i media del futuro controllati dai cinesi?
Jan Reister
Jan.Reister at unimi.it
Wed Jan 14 14:47:16 CET 2009
Il 14/01/2009 10:37, Fabio Pietrosanti (naif) ha scritto:
> http://www.forbes.com/2009/01/13/china-global-media-oped-cx_rm_0114meredith.html?partner=alerts
L'articolo è molto interessante, ma incoerente ed in parte in malafede.
C'è una crisi del modello d'affari delle testate giornalistiche,
accelerata dalla crisi economica. Molti quotidiani e molto giornalisti
cambieranno modo di lavorare, o cambieranno lavoro.
C'è la globalizzazione dell'informazione, che significa anche che essa
verrà controllata da attori globali (come la Cina, come Al Jazeera), non
che un solo attore USA amplierà la sua copertura. La festa dura a notte
fonda, arriva tanta altra gente che non conosci, hey, non è più la tua
festa, è la loro! Balla o vattene via.
C'è un paese che ha comprato il debito pubblico USA ed ora può
investire, esattamente come hanno investito in passato altri gruppi, ad
esempio per "penetrare" nel mercato cinese dell'informazione e della
pubblicità.
Lamentarsi dell'"informazione controllata e censurata" quando in realtà
ci si preoccupa del passaggio di mano e della perdita di controllo è
ipocrita. I media USA sono tutto meno che perfettamente neutrali ed
esenti da influenze (politiche, degli inserzionisti, vedi la "guerra al
terrore" e l'odio antiarabo).
La vera preoccupazione per l'indipendenza giornalistica deve essere su
basi precise caso per caso, non di fronte al supposto "pericolo giallo".
Jan
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