[e-privacy] Proposta schedatura genetica
vecna
vecna at s0ftpj.org
Wed Apr 2 16:41:26 CEST 2008
ti incollo un pezzo tratto da una news letter, questa e' l'intestazione:
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Scritta da Bruce Schneier
Fondatore e CTO di BT Counterpane
Edizione italiana curata da Communication Valley SpA
<http://www.communicationvalley.it/>
CRYPTO-GRAM è una newsletter mensile gratuita che offre riassunti, analisi,
approfondimenti, e commenti sulla sicurezza (informatica e in generale) e
sulla crittografia.
Per consultare i numeri arretrati, o per iscriversi, andare all'indirizzo:
<http://www.schneier.com/crypto-gram.html>.
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Il pezzo che incollo non ti spieghera' come vengono trattati i dati
personali, perche' per ora, c'e' una minima legislazione e NESSUNA
TECNOLOGIA e' gia' adeguata.
a parte questo, quando i cittadini sono sconvolti da qualcosa e cercano
soluzioni riguardo argomenti di cui ignorano i fondamentali, prendono
cantonate. se sei sensibile a questo argomento, l'unica cosa che mi
viene da suggerirti e' di stampare questo pezzo e leggerlo nella
riunione di stasera, perche' ci si faccia un po' di chiarezza sul
significato della parole "sicurezza".
buona fortuna :)
il pezzo e' questo:
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Privacy e potere
Quando parlo e scrivo di privacy, mi viene regolarmente presentata
l’obiezione della divulgazione reciproca di informazioni. Spiegata in libri
quali “The Transparent Society” [La Società Trasparente] di David Brin, tale
obiezione si può riassumere così: in un mondo di sorveglianza continua e
onnipresente, voi saprete tutto di me, ma allo stesso tempo io saprò tutto
di voi. Il governo ci osserverà, ma al contempo noi osserveremo il governo.
È una situazione diversa rispetto al passato, ma non è automaticamente
peggiore. E dato che conosco i tuoi segreti, tu non puoi usare i miei come
arma contro di me.
Questa potrebbe non essere l’idea di utopia che tutti abbiamo in mente (e di
certo non affronta il valore intrinseco della privacy), ma tale teoria può
essere molto attraente, e può venire facilmente scambiata per una soluzione
al problema della continuata erosione della privacy da parte della
tecnologia. Solo che non funziona, perché ignora la fondamentale diversità
di potere.
Non è possibile stimare il valore di privacy e divulgazione senza tenere in
conto dei relativi livelli di potere di chi divulga informazioni e di chi
riceve le informazioni divulgate.
Se io rivelo informazioni a te, il tuo potere nei miei confronti aumenta. Un
sistema per risolvere questo squilibrio di potere è che, allo stesso modo,
tu riveli delle informazioni a me. Entrambi avremo meno privacy, ma
l’equilibrio di potere verrà mantenuto. Ma questo meccanismo fallisce
miseramente se i nostri livelli di potere sono differenti sin dall’inizio.
Un esempio chiarificatore. Venite fermati da un agente di polizia, che vuole
che gli mostriate un documento di identità. Rivelare la vostra identità darà
all’agente un’enorme quantità di potere su di voi. Egli potrà effettuare
ricerche nei database della polizia utilizzando le informazioni sul vostro
documento; egli potrà aprire un file su di voi; o potrebbe persino
aggiungere il vostro nome a questa o quella watch list antiterrorismo
segreta. Chiedere all’agente che in cambio vi mostri il suo documento di
identità non vi darà lo stesso tipo di potere su di lui/lei. Lo squilibrio
fra i due poteri è troppo grande e non verrà colmato dalla divulgazione
reciproca di informazioni.
Potete pensare al potere che già avete come all’esponente in un’equazione
che determina il valore (per voi) di maggiori informazioni. Più potere
avete, più potere ricaverete dai nuovi dati.
Altro esempio: quando il vostro medico vi dice “si spogli”, non ha senso
rispondere “prima lei, dottore”. La vostra non è un’interazione fra pari.
Questo è il principio che dovrebbe guidare chi ha il compito di prendere
decisioni quando si considera l’installazione di telecamere di sorveglianza
o il lancio di programmi di data mining. Non è sufficiente aprirsi al
pubblico scrutinio. Tutti gli aspetti del governo funzionano meglio quando
il potere relativo fra governatori e governati rimane il minore possibile,
ovvero quando il livello di libertà è alto e il livello di controllo basso.
La trasparenza imposta al governo riduce il differenziale di potere relativo
fra le due parti, ed è generalmente una buona cosa. La trasparenza imposta
alla gente aumenta il potere relativo, ed è generalmente una cosa negativa.
Il 17enne Erik Crespo fu arrestato nel 2005 in quanto implicato in una
sparatoria in un ascensore a New York. Non vi è dubbio che sia stato lui a
sparare: è stato registrato dalle telecamere di sorveglianza. Ma Crespo
dichiarò che mentre veniva interrogato dal detective Christopher Perino,
questi cercò di convincerlo a non richiedere un avvocato, e gli disse che
avrebbe dovuto firmare una confessione prima di poter vedere un giudice.
Perino negò sotto giuramento; negò addirittura di aver interrogato Crespo.
Ma Crespo aveva ricevuto un lettore MP3 come regalo di Natale, e di nascosto
aveva registrato l’interrogatorio. La difesa portò come prova una
trascrizione della conversazione e un CD. Poco dopo l’accusa offrì a Crespo
un accordo migliore di quello precedentemente offerto (sette anni di
reclusione invece di quindici). Crespo accettò l’accordo e Perino fu
accusato di spergiuro in separata sede.
Senza quella registrazione era la parola del detective contro quella di
Crespo. E chi avrebbe creduto alla parola di un sospetto omicida contro la
parola di un detective della polizia di New York? Quello squilibrio di
potere è stato ridotto soltanto perché Crespo è stato abbastanza furbo da
premere il pulsante di registrazione sul suo lettore MP3. Perché non vengono
effettuate delle registrazioni di tutti gli interrogatori? Perché gli
imputati non hanno diritto a che vengano eseguite, così come hanno il
diritto di avere un avvocato d’ufficio? Per proteggersi, la polizia registra
periodicamente i controlli al traffico dalle proprie volanti; quelle
videoregistrazioni non dovrebbero fermarsi una volta che la persona fermata
non è più una minaccia.
Ha senso utilizzare le telecamere per riprendere la polizia, come ha senso
metterle negli uffici in cui i legislatori si incontrano con gli esponenti
delle lobby, e in qualsiasi luogo in cui i funzionari governativi hanno
potere sulla gente. Hanno senso anche le leggi per un governo trasparente,
che mettono a disposizione dell’opinione pubblica gli archivi governativi e
le riunioni dei vari organi di governo. Tutte queste cose promuovono la
libertà.
Programmi di sorveglianza totale che colpiscono tutti, senza fondati
elementi di prova e senza mandati, come i programmi di intercettazione
illegale della National Security Agency, o le varie proposte di monitorare
tutto quel che passa su Internet, promuovono il controllo. E nessuno è al
sicuro in un sistema politico di controllo.
Il valore intrinseco della privacy:
<http://www.schneier.com/essay-114.html>
La vicenda di Erik Crespo:
<http://www.nytimes.com/2007/12/08/nyregion/08about.html>
<http://abcnews.go.com/TheLaw/wireStory?id=3968795>
Le telecamere filmano un poliziotto:
<http://www.officer.com/web/online/Top-News-Stories/Cameras-Turn-Lens-on-Pol
ice-Activities-/1$40169> oppure <http://tinyurl.com/2ltqcy>
Sicurezza e controllo:
<http://www.schneier.com/essay-203.html>
Questo articolo è originariamente apparso su Wired.com.
<http://www.wired.com/politics/security/commentary/securitymatters/2008/03/s
ecuritymatters_0306> oppure <http://tinyurl.com/2xrcnn>
Commento/risposta di David Brin.
<http://www.wired.com/politics/security/news/2008/03/brin_rebuttalj>
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