[e-privacy] Carta d'Identita' Elettronica
Sanata
sanata at paranoici.org
Mon Jul 9 16:31:55 CEST 2007
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Volevo sapere se qualcuno in lista era aggiornato sulla situazione
attuale per quanto riguarda l'adozione della Carta d'Identita'
Elettronica (CIE) sul territorio nazionale. Mi riferisco in particolare
all'obbligo di apporre l'impronta digitale dell'indice.
Tempo fa (a quel che sapevo io, si parla di un 5 anni ormai) la cosa era
facoltativa - anche se nessuno lo diceva. La sperimentazione parti'
dapprima solo in alcune citta' d'Italia, tra cui la mia. Quando venne il
momento di rifare la carta d'identita' mi informai sulla CIE e dopo
alcune ricerche in rete scoprii che non era ancora obbligatorio apporre
la propria impronta. Andai cosi' all'anagrafe, e dopo le solite routine
e la foto "tridimensionale" l'impiegato mi disse << appoggi l'indice
sinistro qui >> indicando il lettore. Io garbatamente rifiutai, facendo
presente che non era obbligatorio. Al che l'impiegato, a meta' tra
l'imbarazzato e l'irritato, comincio' a fare una serie di storie, sul
fatto che non era una questione "di Polizia", sul fatto che presto
sarebbe stato obbligatorio, che avrei dovuto tornare a rifarla pagando
ancora etc. Al rifiuto successivo desistette.
In futuro smarrii accidentalmente la mia carta d'identita' elettronica
all'estero (e provvedetti subito a bloccarla telefonicamente tramite
l'apposito codice), e quando andai a rifarla, memore dell'esperienza
poco piacevole, decisi di rifarla cartacea.
Ora sta per scadere e devo rinnovarla... nessuno sa se ci sono novita' a
riguardo? E' ancora possibile farla cartacea? E' possibile averla
elettronica senza apporre l'impronta digitale?
A scanso d'equivoci spiego la mia titubanza ad apporre il dato
biometrico. Innanzitutto faccio presente che all'epoca lessi una marea
di documentazione tecnica sul funzionamento del chip e della banda
ottica sul retro della carta. In condizioni normali sarei molto
favorevole a questa tecnologia: l'impronta digitale viene salvata in
un'area di memoria del chip che e' protetta dalla lettura "diretta", e
il contenuto e' protetto da cifratura. Un utilizzo del genere
rappresenta solo una garanzia per il proprietario della CIE, perche'
diminuisce i rischi di furto d'identita' - e comunque ci sono metodi
molto piu' semplici per rubare un'impronta digitale che "forzare" il
chip della CIE.
La mia titubanza sta nel fatto che, dopo l'acquisizione dell'impronta,
il computer dell'ufficio anagrafico che rilascia la carta contatta un
server centrale del ministero per fare i dovuti controlli del caso
(domicilio, cittadinanza etc).
Tale connessione e' cifrata e il software ovviamente proprietario.
Quindi - fantascientificamente parlando - chi mi assicura che qualcuno
non utilizzi tale metodo per creare un enorme "database biometrico"
della cittadinanza? Un domani non molto lontano qualcuno potrebbe
trovare per strada un volantino tipo, che so, "X culo, culo chi non lo
dice" (sostituire in X il nome del vostro politico "preferito"),
portarlo alle autorita' e sapere almeno chi lo ha maneggiato. Paranoia
ovviamente, certo, ma in questo triste mondo malato converrete con me
che e' meglio far lavorare la fantasia no? :)
Ordunque, se qualcuno sa qualcosa si faccia avanti!
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