[e-privacy] [OT ?] Repubblica.it: La Gdf contro due portali web

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Fri Jan 27 16:40:36 CET 2006


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Qui l'articolo:
http://www.repubblica.it/2006/a/sezioni/cronaca/portalicalcio/portal
icalcio/portalicalcio.html

Trovandolo poco "preciso", ho inviato questa mail alla redazione
della testata:

Spettabile redazione di Repubblica.it,

porgo alla vostra attenzione alcune imprecisioni relative alla news
http://www.repubblica.it/2006/a/sezioni/cronaca/portalicalcio/portal
icalcio/portalicalcio.html, con la speranza di non trovare le
stesse replicate nella prossima versione cartacea del quotidiano.

Premesso che, ne' professionalmente ne' privatamente ho mai avuto
occasione di utilizzare i 2 portali citati nell'articolo, cio'
nonostante sono a conoscenza dell'esistenza degli stessi come la
stragrande maggioranza degli utenti della rete (in particolare
CoolStreaming che ha goduto di recensioni piu' che positive su
diversi media).

In riferimento a CoolStreaming (non conosco l'altro sito, ma a
prima sembra strutturalmente simile), NON e' esatto che il sito
"permette di vedere le partite dei campionati di calcio serie A e B
e anche quelle dei campionati stranieri". Il sito permette di
scaricare un programma che fa tante cose tra cui anche quella
citata. Sembra una differenza da poco, ma e' come scrivere che, ad
esempio, Tin.it permette di inviare contenuti illegali. In primo
luogo, Tin.it - stando sempre all'esempio - offre un servizio e-
mail ai suoi utenti che consente di scaricare contenuti che
possono, ma questo non riguarda Tin.it, essere anche illegali. In
secondo luogo, nello specifico non si scambiavano contenuti
illegali ma contenuti legalmente offerti. Quindi non si capisce
dov'e' la colpa.

In particolare, in attesa di dettagli da parte della GdF, il
sottoscritto e, come me, tanti utenti della rete si chiedono cosa
ci sia di illegale nel programma. Il programma si limita infatti a
salvaguardare le risorse limitate di una web tv (una tv che
trasmette su internet e ACCESSIBILE LEGALMENTE A TUTTI, ANCHE AGLI
ITALIANI) che, per via del traffico eccessivo, esauriva la banda
disponibile. Ad esempio si considera RepubblicaRadio che trasmette
in streaming via web: se tutti gli utenti italiani si collegassero
contemporaneamente, il servizio collasserebbe e non riuscirebbe a
reggere il traffico imposto dai tanti utenti. Proprio per evitare
che il servizio gratuito e legale collassi, questo programma fa una
cosa che, fino a ieri, nessuno ha considerato illegale: crea una
rete p2p in cui il segnale e' replicato ad altri utenti.
Tecnicamente, l'utente accede al sito di repubblica e poi inoltra a
suo volta questo segnale ad altri utenti, evitando che questi
ultimi sovraccarichino il sito di repubblica con le loro richieste.
Se questo programma fosse utilizzato per accedere a RepubblicaRadio
(cosa probabilmente fattibile), gli utenti godrebbero di una
qualita' migliore del video e il sito di Repubblica potrebbe
risparmiare banda e costi (anzi, colgo l'occasione per
consigliarvelo caldamente). Esattamente questo e' il principio su
cui si basa CoolStreaming: gli utenti "condividono" il segnale
trasmesso legalmente da web tv straniere (ma non solo) per evitare
di sovraccaricare le stesse.

"Il segnale video veniva rubato da due network cinesi che
trasmettono lecitamente le partite.": rubato? Rubato? Non sono
affatto sicuro sia il termine corretto. Le web tv trasmettono su
internet e sono accessibili a tutti: come si puo' rubare qualcosa
che e' offerta gratis a tutti?

Certo, se la GdF e' intervenuta qualche irregolarita' deve aver
accertato. E' possibile - ipotizzo - che il segnale, che viene
"replicato" o "ritrasmesso" dal software CoolStreaming, sia stato
ritrasmesso senza autorizzazione e/o licenza. Questo
giustificherebbe il termine "rubato" da voi usato. Ma piu' che
ragionare per ipotesi o per termini generici, occorre essere
precisi sui motivi che hanno portato all'intervento della GdF e sul
reato contestato, cosi' come gli articoli di legge che sarebbero
stati infranti. Lo dico perche' questo software, torno a ripeterlo,
ha ricevuto le lodi di tutti i media che se ne sono occupati per le
sue caratteristiche, l'efficacia e anche per il rispetto della
legge.

"I militari delle Fiamme gialle hanno accertato che solo su uno dei
due portali sono registrati circa 80mila utenti.": detto cosi'
appare uno scoop. In realta' chiunque puo' accertare che su
CoolStreaming ci sono circa 80mila utenti registrati, per la
precisione 83.000. Basta visitare il sito www.coolstreaming.it (al
momento ancora accessibile), e' scritto a caratteri cubitali al
centro della pagina e non vedo cosa ci sia da "scoprire".

Repubblica.it e' un portale che leggo spesso: troppo spesso pero'
mi imbatto in "scivoloni" su articoli che parlano di internet o di
tecnologia. Mi chiedo quale opinione possano formarsi i vostri
utenti che sono a digiuno in questa materia.

Cordiali saluti,
un vostro lettore
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