[e-privacy] Re: [Flug] darknet commerciale
Fabio Pietrosanti
fabio at pietrosanti.it
Mon Aug 21 08:55:16 CEST 2006
leandro noferini wrote:
> Fabio Pietrosanti <fabio at pietrosanti.it> writes:
>
> Premetto che non tutto quello che scrivi mi è chiaro: proverò però a
> mettere qualche considerazione.
>
sisi ma è normale, sono in fase brainstorming e quindi non mi esprimo in
modo ordinato! :)
> Per quanto mi riguarda no: non vado a cercare quelli che "non sanno
> configurare un client di posta" perché questi, evidentemente, non hanno
> interesse ad imparare.
>
Fra questi però vi sono anche quelli che hanno interesse ad usare uno
strumento anonimo per fare informazione (giornalisti, avvocati,
personaggi della politica, dell'economia, della scienza) dicendo cose
che altrimenti non se la sentirebbero di dire. (Dietro la tutela
dell'anonimato molte barriere di paranoia cadono)
Anche persone qualunque che vogliano lanciare una denuncia sociale ma
con la paura che se venissero scoperti non se la passerebbero bene.
Questi soggetti molto spesso sono quelli che noi informaticamente
chiamiamo "utonti", cioè persone che se non gli funziona "l'outluc"
chiedono assistenza dicendo che "si è rotta l'email".
Questi configurare tor non lo sanno fare e sopratutto, non sanno nè che
esiste nè sospettano neanche che si possa fare una rete di comunicazione
anonima.
Questi soggetti hanno un potere sociale, politico e mediatico enorme e
sarebbe sicuramente interessante se, mediante l'uso diretto di mezzi
anonimi, si rendessero conto e quindi difenderebbero e promuoverebbero
l'esistenza di tecnologie e reti collaborative di questo tipo.
Altrimenti siamo sempre in pochi per lo più tecnici, una manciata di
avvocati e ben pochi "soggetti fuori dal nostro giro" a parlare di
queste tecnologie, dell'anonimato, del diritto alla privacy, etc, etc
Diciamo che l'obiettivo è quello di tentare di creare quella condizione
che consenta a molti di avvicinarsi a questi strumenti.
Poi quando questi ne avranno percepito l'utilità vorranno imparare per
esigenza! :)
>> Come un bambino va accompagnato, gli va fatto scoprire che esistono
>> delle possibilità incredibili che le tecnologie di anonimato offrono (di
>> cui questo non ne conosce nemmeno l'esistenza), gli va spiegato che
>> usandole in questo modo "facile" ci sono meno rischi di una internet
>> normale ma comunque più rischi che se si dotasse autonomamente e
>> indipendentemente degli strumenti di anonimato.
>>
>
> Dici una cosa importante: l'analogia con il "bambino" è valida perché
> questi vogliono imparare (generalmente parlando, ovviamente).
>
> Non ho però ben capito quali siano le "tecnologie di anonimato" e "gli
> strumenti di anonimato" che darebbero "meno rischi".
>
Intendevo dire, se uno accede da internet a un servizio anonimo è più a
rischio che se accede direttamente da dentro tor.
Ma per consentire alle persone di entrare in contatto e conoscere il
sistema, il primo incontro avverebbe al 90% su internet (quindi lì può
essere caldamente consigliato di usare tor sull'hidden service, o
addirittura obbligarne all'uso dopo 3 email inviate?).
> Problema vecchio del circolo virtuoso: più cose si trovano più un media
> viene usato e più difficoltà tecniche vengono superate. Vedi l'esempio
> del p2p.
>
E il p2p per assurdo è ancora troppo difficile da usare per esempio da
moltissimi dei soggetti che gestiscono la fitta rete mediatica a livello
nazionale.
Credo che il direttore o il caporedattore di una testata su carta
stampata o televisiva non sappia di più che usare un browser, outlook,
un po' di office e qualche applicazione aziendale che gli ha installato
e spiegato ad usare qualcun'altro.
E' questo imho il livello di difficoltà che andrebbe superato.
> Appunto, sono _diventati_ scontati, non lo erano a priori.
>
Si ma solo il prefisso e il suffisso sono diventati scontati, non il
nome di accesso che è l'unico elemento determinante che un utente
dovrebbe ricordarsi.
>> Quindi si può lavorare quanto uno vuole sulla facilità di installazione
>> e configurazione (pur sempre complessa), ma un hidden service non sarà
>> mai facilmente accessibile perchè un uomo non potrà mai ricordare a
>> memoria il suo identificativo univoco.
>>
>
> Beh, diciamo che basta salvarne il link, non importa impararlo a memoria
> recitandoselo prima di andare a dormire.
>
Si ma è pur sempre complicato e limitante.
Tizio se vuole dire a caio "ue', vai a vedere il sito con un blog
anonimo interessante o un servizio di mail anonimo" dovrebbe per forza
fare copia e incolla e mandarglielo via email dove caio dovrà fare copia
e incolla e salvarselo nel browser.
La limitazione alla possibilità di diffondere "oralmente" l'esistenza di
un mezzo di comunicazione diventa allora un grave problema.
>> potrebbero rappresentare la vera svolta.
>>
>
> Qui ti ho decisamente perso.
>
Comprendo, sono in fase brainstorming per un intervento su tor e per un
po' di servizi di comunicazione che sto mettendo su e quindi mi si
ingarbugliano le idee mentre scrivo :P
Appena finisco di mettere su le macchine e il wiki con la descrizione
del progetto aperto un po' più strutturata per richiedere collaborazione
mando il link!
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