[e-privacy] Riconoscibilita` potenziale e associabilita`
Marco A. Calamari
marcoc1 at dada.it
Sun Apr 17 14:28:13 CEST 2005
On Sat, 2005-04-16 at 19:29 +0200, Francesco Poli wrote:
> On Sat, 16 Apr 2005 16:44:44 +0200 Andrea Glorioso wrote:
>
> > In che misura il concetto di anonimato presente nel T.U., e in
> > particolare la condizione che non sia "semplice" associare un elemento
> > di per se` non identificato con l'identita` del soggetto (in questa
> > valutazione potrebbero ricadere o meno le pratiche di `data mining'
> > che sono oggetto del paper) sostanzia e risolve le richieste avanzate
> > dalla proposta di legge del Progetto Winston Smith (anch'esso oggetto
> > del paper)?
> >
> > Durante l'intervento di Malta, uno degli astanti segnalo` proprio come
> > il concetto di "riconoscibilita` potenziale", e relativa
> > regolamentazione, del dato - desumibile a suo dire dal T.U. - sia
> > sufficiente per dare garanzie equivalenti a quelle che la proposta di
> > legge del PWS richiede.
>
> Non mi e` chiaro cosa intendi.
> Potresti spiegare meglio l'obiezione di questo tizio?
Non mi pare che il TU, ma qui ci vogliono avvocati,
sia rilevante per i dati *non* personali.
Lo disse anche Busia all'ultimo e-privacy.
Altrimenti non saremmo nella merda come siamo.
E' vero che it TU introduce un livello intermedio tra dati
ordinari e dati personali, ma non ho mai capito
a fondo la questione; ci vorrebbe un parere autorevole
Riesci a saperne di piu' ? Ciao. Marco
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"Oggi e' il domani di cui ci dovevamo preoccupare ieri."
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