[e-privacy] ["Thomas C. Greene " <thomas.greene at theregister.co.uk>] Popular Net anonymity service back-doored

Andrea Glorioso sama at perchetopi.org
Sun Sep 7 19:38:55 CEST 2003


>>>>> "ln" == Leandro Noferini <lnoferin at cybervalley.org> writes:

    >> Senza ipotizzare  una societa` alla 1984  (che comunque si basa
    >> sempre sul  concetto di controllo  verticale, sulla presenza di
    >> un'entita` onnisciente quale  il Partito a cui  demandare, alla
    >> fin fine, ogni  responsabilita` sociale e  civile) e` possibile
    >> lavorare per creare una  societa`  piu` orizzontale, in  cui  i
    >> nodi si auto-controllino l'un l'altro?

    ln> Il problema è esclusivamente politico però.

No, e` anche tecnico: ovviamente serve una  volonta` politica e civile
(posto che  le due cose siano differenti:  oggi  si tende a dipingerle
come  diverse, anche se   secondo me non lo  sono)  ma serve anche  la
tecnologia e non   e` scontato che   questa esista o  anche che  possa
esistere.   Questa e`  una  riflessione generale, che  magari nel caso
specifico non si applica (anche se secondo me dovremmo definire meglio
quali sono   gli obbiettivi) ma   IMHO e` un  errore  del nostro tempo
pensare che la volonta` sia sufficiente per ottenere qualcosa: a volte
i costi superano i benefici, a  volte e` proprio puramente impossibile
ottenere cio` che si desidera.

[...]

    ln> La mia tecnofilia   mi  suggerisce che la  tecnologia  avrebbe
    ln> potuto aiutarci a far diminuire il  controllo del Potere e che
    ln> questi, resosene conto, stia  correndo ai ripari con una certa
    ln> fretta e in   modo  un po'  raffazzonato (detesto  considerare
    ln> stupidi gli avversari).

Concordo.

    ln> Cercando di  dare una risposta   alla  tua domanda:  forse  la
    ln> tecnologia    avrebbe   potuto aiutarci  a    limitare  un po'
    ln> l'invasività del Potere  nelle nostre vite  private ma  ora la
    ln> deriva  va nel verso   opposto.   Se poi questo avesse  potuto
    ln> portare ad  una società più orizzontale  proprio non lo so; 

Probabilmente la  risposta    a questa  domanda va   ad  investire dei
problemi  molto piu`  profondi,  ovvero che tipo  di struttura sociale
l'essere umano  tende  a creare  in condizioni  di  "quiete" (senza la
minaccia del  terrorista cattivo dietro l'angolo,  per fare un esempio
semplice e banale).

Non credo  sia scontato che  la societa`  che  si viene  a creare  sia
necessariamente verticalizzata;  storicamente   ed  antropologicamente
cio` non  e` vero.  In generale credo  che il tuo  "non  lo so" sia la
risposta piu` corretta - e se questo "non  lo so" diventasse coscienza
diffusa sarebbe gia` un   ottimo passo rispetto alla  percezione, oggi
comune,   che  il  nostro  modo  di  intendere  il  mondo sia  l'unico
possibile.

    ln> in effetti  il problema della  privacy sta diventando centrale
    ln> via via che la nostra vita si trasferisce sempre più "in rete"
    ln> però  secondo    me non è l'unico  problema:   altri  problemi
    ln> potrebbero essere l'accesso _reale_ a  questi nuovi mezzi e la
    ln> coscienza del loro  uso,  tanto per fare   i primi due  che mi
    ln> vengono in mente.

Si`;  per me  si tratta comunque   di  un problema  tecnologico (e non
tecnico)  in   quanto  la   riflessione  sulla   tecnologia   comporta
necessariamente un'analisi  dell'impatto  maggiore o  minore di questa
tecnologia sulla societa` in analisi.

    >> Ad esempio, circa il problema del controllo dei log, io vedo
    >> tre possibili soluzioni:
    >> 
    >> - non esistono log, oppure i log sono cifrati ed esiste
    >> un'unica persona che ha la chiave.  Mediamente sicuro, ma pone
    >> un problema nel caso in cui la persona in possesso della chiave
    >> non vuole collaborare con la "legge" (per i motivi piu`
    >> variegati che qui non mi interessano);

    ln> Sinceramente mi sembrano due soluzioni estremamente diverse: 

    ln> - non  esistono log, per  cui combattere le "devianze" diventa
    ln> molto  difficile.  Questo  però   in  un'ottica   "poliziesca"
    ln> tradizionale (cerco il colpevole per condurlo sulla retta via)
    ln> che non so quanto riesco a fare mia in pieno;

In   realta` il  "condurre   sulla retta   via" non   e`   un elemento
necessario.  L'individuazione del deviante o della devianza puo` avere
un obbiettivo puramente difensivo.

    >> Questo e` solo un  esempio stupido, ma  lo riporto per dire che
    >> il mio percorso  personale va nella  direzione di capire se sia
    >> possibile, anziche` o  in contemporanea  al "difendersi" contro
    >> un   Potere verticalizzato,  creare    un Potere  orizzontale e
    >> distribuito.   Una societa` basata sull'orizzontalita` potrebbe
    >> funzionare?   Non lo so.  Di certo  non penso che potrebbe fare
    >> molti danni in piu` rispetto a quelli  che l'attuale sistema di
    >> Potere sta gia` facendo.

    ln> Sicuramente ma il problema sarebbe ben più vasto del semplice
    ln> controllo del Potere sui propri sudditi (ormai tutta
    ln> l'umanità).

In che senso?

    >> Concordo con te.  Tra l'altro credo che spesso si parli di
    >> anonimato quando quello che vedo (non dappertutto, ovviamente)
    >> e` in realta` la ricerca di avere "identita`" alternative.

    ln> E quale sarebbe la differenza?

Rigiro la domanda: tu non vedi delle differenze?  Se no, perche`?

ciao,

andrea
--
l'eta` non e` un crimine, ma l'infamia            andrea glorioso
di un'esistenza deliberatamente sprecata    
in mezzo a tante esistenze                        www.acidlife.com
deliberatamente sprecate lo e`.                sama at perchetopi.org



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