[e-privacy] Spam-truffa?

Mirko Maischberger mirko at lilik.it
Wed Dec 3 12:02:48 CET 2003


Leandro Noferini il 2003/12/01 12:36:17 +0100:
> Mirko Maischberger scriveva:
>  
> > Mi chiedo: sanno che un certo  algol (ciao algol) frequenta la lista e
> > alterano il mittente lista per lista in modo da attirare l'attenzione?
> 
> Una cercatina su google?

A mano?  :-)


> > Falsificare il nick, se  venisse fatto sistematicamente, secondo me si
> > potrebbe classificare  come "sostituzione di  persona" (qualsiasi cosa
> > voglia dire).
> 
> Ho afferrato qualcosa del genere su it.diritto.internet, però in questo
> caso era simile il nick ma molto diverso l'indirizzo di posta
> elettronica usato.

In  realtà  dovrebbe  bastare  l'intenzione (riuscita)  di  trarre  in
inganno. Con  me ci sono riusciti e  se non fosse un  caso isolato, ma
una tecnica portata avanti su molte mailing-list l'intento fraudolento
mi sembra evidente (e per fortuna la giurisprudenza non è binaria). 

 
> > Presto,  sfidando  la legge  più  marcatamente, falsificheranno  anche
> > l'indirizzo email in modo da poter penetrare le mailing-list chiuse ai
> > non iscritti?
> 
> Non mi pare una cosa così difficile tecnicamente ma vado a naso. 

Non difficilissima, ma neanche tanto facile, se fatta su larga scala. 


> > La  mia opinione  è che  comunque, per  portare avanti  un  lavoro del
> > genere,  ci voglia  uno spammer  (o  forse meglio  una società)  molto
> > "determinata".
> 
> Da quel che capisco lo spam rende molto bene ma non chiedermi come né
> perché.

Già,  è proprio  dove volevo  arrivare...  molti  pensano  ancora agli
spammer come ad un nutrito gruppo di sprovveduti che inviano catene di
sant'antonio per hobby.

Io  credo  invece che  siano  un  "modesto"  numero di  persone  molto
determinate.

 
> > A voi  l'idea di mettere su  un'associazione dotata di un  sito per le
> > segnalazioni  e di  un  pool di  avvocati  (va tanto  di moda...)  che
> > persegua legalmente questi tizi come pare?
> 
> Tempo fa mi fu prospettata una proposta interessante: chiedere al
> Garante della Privacy di gestire (direttamente o per lo meno aiutare) un
> computer che gestisca e renda pubblica una black-list. Come minimo si
> potrebbe provare a chiedere un "avvallo pubblico".

Non parlavo di black-list, secondo me sono solo un palliativo.

Quello che  deve passare  nella testa di  queste persone è  che stanno
commettendo un atto  illecito e che rischiano di  dover pagare dei bei
soldi in risarcimenti, ma non si può pretendere che tutte le volte che
mi arriva dello spam io imbuchi una raccomandata al garante e ne segua
l'iter.

Mirko

-- 
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