[e-privacy] ["Thomas C. Greene " <thomas.greene at theregister.co.uk>] Popular Net anonymity service back-doored

lesion lesion at autistici.org
Tue Aug 26 12:47:08 CEST 2003


On Tue, 26 Aug 2003, Andrea Glorioso wrote:

> Non mi e` chiaro il meccanismo che esponi e i rischi che comporta,
> puoi elaborare?

semplificando dovrebbe funzionare cosi per avere un buon anonimato:

o -> client
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O -> primo proxy (in italia)
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O -> altri proxies (dove vuoi ma altrove)
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O -> ultimo proxy (dove vuoi ma altrove)
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O -> server web (dove vuoi)


se invece il primo e l'ultimo proxy stanno sulla stessa macchina
e' possibile fare una roba del genere:

o -> client
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O -> primo proxy (*1)
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O -> altri proxies (dove vuoi)
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O -> ultimo proxy (*2)
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O -> server web (dove vuoi)


*1 questo proxy, ke e' il primo, puo' aggiungere alla rikiesta
del client una roba univoca per ogni sessione (AAAABBBB) e la segna
su un db insieme all'ip del client.

*2 l'ultimo proxy poi, parsa le rikieste alla ricerca della roba aggiunta
da lui stesso come primo proxy (AAAABBBB, ed essendo ke era univoca, puo'
mettere nel db anke l'indirizzo del server web associandolo all'ip
inserito in precedenza. addio anonimato.

nn ho bene idea di come funzionino i proxies e soprattuto il JAP, pero'
se han sempre usato un sistema del genere nn e' bello.....
in ogni caso scusate se ho scritto idiozie (mi sono appena svegliato).
free kisses





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