[e-privacy] GUID e dati personali nei documenti office
Fabio Nigi
nigifabio at gmx.it
Wed May 29 21:36:33 CEST 2002
Alle 00:53, martedì 28 maggio 2002,Francesco Poli hai scritto:
> On 2002.05.27 17:07:27 +0200 Fabio Nigi wrote:
> [...]
>
> > questo avviene anche col software proprietario, se un programma non
> > viene aggiornato l utente cambia software-house,
>
> Dimentichi le tecniche di lock-in impiegate da molte software house
> produttrici di software proprietario! ;-) anzi ;-(
> Ad esempio, intrappolando i tuoi dati in formati proprietari e chiusi
> che possono essere manipolati solo con i software prodotti da quella
> software house, e` possibile rendere veramente difficile la migrazione
> verso altre soluzioni...
>
> > sicuramente le patch vengono fuori prima anche perchè la scrittura
> > del codice non funziona in modo piramidale ma su una rete alla pari,
> > quindi ci sono +programmatori+invogliati, anche , se un utente alle
> > prime armi(perchè è di loro che si stà parlando)si troverà
> > sicuramente in difficoltà a patchare un programma, a trovare la doc e
> > a essere sempre informato, mentre il software house a pagamento , a
> > volte autoaggiornandosi, a volte con e-mail etc. ti avvertono subito
> > del problema e con un paio di clic hai il software patchato.
>
> Non direi proprio: software proprietari che si autoaggiornano ne ho
> visti pochi. E comunque IMHO le correzioni di sicurezza escono piu`
> lentamente per i software proprietari (capita *addirittura* che le
> software house neghino l'esistenza del problema... oppure si alleino per
> promuovere il non-disclosure, cioe` un'"etica" secondo la quale chi
> scopre una vulnerabilita` non deve dirla a nessuno tranne alla casa
> produttrice... :-| ottimo, no? cosi` la questione finisce nel
> dimenticatoio e chi s'e` visto s'e` visto... ecco come nascono e
> prolificano i software piu` insicuri del pianeta...).
>
> > per usare strumenti libero, l' utente ha bisogno di una
> > responsabilità verso l' uso di qualunque software che abbia
> > installato, e a un continuo auto-aggiornamento, (questo non vuol dire
> > che non mi piace),che porta a commettere più errori e quindi a
> > scoraggiarsi.
>
> Chi si preoccupa della privacy dovrebbe IMHO preoccuparsi anche della
> sicurezza e quindi di aggiornare il software che usa quando vengono
> scoperte e corrette delle vulnerabilita`.
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