[e-privacy] AGCOM ed il workshop di domani alla Camera

Marco Calamari marcoc1 a dada.it
Gio 23 Maggio 2013 14:24:02 CEST


Ho scritto due righe sulla questione dell'annunciato regolamento
 antipirateria di AGCOM, prontamente ritirato e sostituito
 da un workshop dei soliti noti che si terra' il 24 alla Camera
 dei Deputati.

Qualcuno puo' andarci a far controcanto?

Da Punto Informatico 

<http://punto-informatico.it/3804523/PI/Commenti/cassandra-crossing-danza-macabra.aspx>

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Cassandra Crossing/ Danza macabra

L'AGCOM ha dichiarato che il 24 maggio presenterà una nuova bozza del
"regolamento antipirateria" 

http://punto-informatico.it/3776245/PI/News/agcom-vuole-guerra-lampo-alla-pirateria.aspx

al governo per la lotta contro i “pirati” ed a favore della cosiddetta
"proprietà intellettuale"  dei cosiddetti "detentori dei diritti".

Anzi no, AGCOM ha poi dichiarato che il 24 maggio presso la Camera dei
Deputati terrà un Workshop intitolato “Il diritto d’autore online:
modelli a confronto”

http://www.agcom.it/

, che includerà tra i relatori Lawrence Lessing, Richard Stallmann e
Jimmy Wales ...

.... sarebbe bello, vero?

No. questa era una battuta, uno scherzo di Cassandra; il Workshop, di
cui è annunciato addirittura lo streaming, si terrà veramente e sarà
probabilmente interessante, con molti relatori di livello, ma nessuno
dei summenzionati ne farà parte.

Da un veloce esame del programma pare si confronteranno modelli diversi
di monetizzazione della cultura, mentre sembra improbabile una
discussione in cui il cosiddetto "diritto d'autore" sia soppesato
rispetto agli interessi generali della società.

A voler pensar male, il workshop sembra un normale tentativo di lobbying
fatto in ritardo, per rimediare un annuncio un pò "gaffeur", al limite
dell'invasione del campo del legislatore. 
Quasi una orecchiabile Danza Macabra, destinata però ad un finale
annunciato e prevedibile.

Cassandra potrebbe ipotizzare che una proposta del tipo inizialmente
annunciato verrà alla fine effettivamente presentata, magari in una data
più "agostana", e che potrebbe anche "danzare" velocemente verso il suo
traguardo.

E continuando questa esercitazione profetica potrebbe tentare di
indovinarne alcuni elementi.

Magari la proposta non si limiterà alle normali azioni previste da leggi
e regolamenti quali HADOPI, "tre colpi" , "sei colpi" o CALEA.

Potrebbe trattarsi di un regolamento volto non solo ad agire contro
l'intestatario di una ADSL che venga usata per download illegali o ad
intercettare comunicazioni in maniera semplice ed economica; potrebbe
trattarsi anche di "censura gestita al di fuori di un sistema legale".

Tutti i 24 irriducibili lettori di Cassandra avranno infatti memoria del
fatto di vivere in una paese dove, come in Cina, la struttura della Rete
è sovvertita

http://punto-informatico.it/3201571/PI/Commenti/cassandra-crossing-censura-agcom-tassello-mancante.aspx

 in modo che un organismo statale possa rimuovere l'accesso a parti
della Rete in maniera rapida ed efficiente.

Il CNCP infatti gestisce una lista di IP e nomi di dominio da
cen-su-ra-re, aggiornata per obbligo di legge ogni due ore da tutti i
provider italiani.
Con essa gli ISP devono programmare i propri DNS e router in modo da
rendere impossibile raggiungere certi server in qualunque parte del
mondo siano allocati, ed a qualunque legislazione appartengano.

Come facilmente prevedibile, dal puro contrasto alla pedo-pornografia,
la lista si è rapidamente estesa alla "tutela" di interessi meno nobili
ma assai più lucrosi come ad esempio il monopolio sul gioco d'azzardo

http://www.aams.gov.it/site.php?id=home

. 

Che questa "estensione" sia destinata a proseguire?

Si tratta di cosa ben diversa dallo staccare l'ADSL a qualcuno od
intercettare la sua navigazione; si tratta di censurare senza
discriminazione interi siti, di impedire la libera circolazione
dell'informazione. Anche se non è molto evidente (a meno che per
“errore” non venga censurato un gigante della Rete) è la cosa più grave
in assoluto.

La censura dovrebbe essere un ricordo del passato, tant'è che per
esercitarla si ricorre, non solo in Italia, a furberie come quelle di
farla rientrare sotto cappelli "politically correct" tipo la lotta alla
criminalità più odiosa, od appunto la difesa del "diritto d'autore".

Una censura esplicita in Europa sopravvive solo in rari casi connessi ad
ideologie, ad esempio in paesi come la Germania dove, pur in un ambito
molto limitato, rappresenta una tremenda cicatrice del passato che un
popolo intero non ha ancora superato.

In questa volo di fantasia, si potrebbe arrivare ad una censura senza
nemmeno il preventivo (anche se spesso privo di reale tutela e garanzia)
filtro della magistratura. 

Perciò nel nostro ipotetico scenario, quando un privato che ritenga
violata la sua "proprietà intellettuale" chiedesse nelle giuste forme ad
un'agenzia "indipendente" di rimuovere un sito dalla Rete, otterrebbe
che un impiegato scriva una riga in un terminale, e che dopo massimo 120
minuti sessanta milioni di persone vengano censurate, senza nemmeno
accorgersene od averne notizia.

L'Italia, formalmente democrazia parlamentare, è paese di grandi diritti
ma anche di grandi doveri. 

Dalla cronaca recente e meno sembra tuttavia che a Roma gli alfieri dei
diritti civili del popolo italiano siano stati colpiti da un'epidemia
curiosamente selettiva che, se non li ha uccisi, li ha almeno
allontanati o resi incapaci di agire, mentre gli estensori ed
applicatori dei doveri prosperano come non mai, inventando nuove norme
ed ampliandone l'arbitrio dell'applicazione.

Sembra che questa danza macabra segua una melodia molto familiare.

Il Nostro faceva leggere ad Azzaccagarbugli un "grida" che terminava
così:

"... ordina e comanda che contra li contravventori in qualsivoglia dei
suddetti capi, o altro simile, si proceda da tutti li giudici ordinarii
di questo Stato a pena pecuniaria e corporale, ancora di relegatione o
di galera, e fino alla morte all’arbitrio dell’Eccellenza Sua."

Ma l'AGCOM non dovrebbe occuparsi prima di tutto di di frequenze,
concessioni televisive, cartelli di Telco, banda larga? Sembrano settori
su cui, per usare un eufemismo, ci sarebbe ancora tanto da lavorare.

Gli unici difensori dei diritti rimasti sono i cittadini; quanti dei 24?
Quanti dei 60 milioni?

I meccanismi democratici non mancherebbero; basterebbe volerli usare,
senza credere alle favole, ovviamente.

Ma questa è solo una profezia, un'opera di fantasia, ed è noto che le
profezie possono essere completamente errate. 
Speriamo.
 http://www.cassandracrossing.org/

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