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simone a winstonsmith.info simone a winstonsmith.info
Gio 24 Gen 2013 16:42:47 CET


Diritto all’oblio e privacy:

vera o falsa che sia, la notizia contenuta negli archivi di siti
internet svolgenti attività giornalistiche va cancellata dopo il venir
meno dell’attualità della notizia stessa.

Il tribunale di Ortona (Chieti) ha condannato un quotidiano online a un
salatissimo risarcimento [1] per aver mantenuto online (e indicizzato),
nell’archivio delle proprie pagine, la notizia di una vicenda penale
riguardante una vicenda di quasi quattro anni prima.

C’è ancora molta confusione, da parte dei giornalisti del web, su cosa
sia e come vada attuato il diritto all’oblio. C’è ancora incertezza sul
confine tra diritto di cronaca e diritto alla privacy. O meglio: si
potrebbe parlare di una vera e propria ignoranza da parte di
improvvisati blogger che amano invece farsi chiamare giornalisti.

Chiariamolo una volta per tutte: decorso un certo lasso di tempo (che,
purtroppo, le leggi e la giurisprudenza non hanno ancora quantificato
con certezza) le notizie vanno cancellate! E ciò a prescindere dal fatto
che esse siano vere e incontestabili.


Inutile invocare il diritto di cronaca e la pseudo “immunità
giornalistica”. Il diritto di cronaca, infatti, per poter essere
esercitato, deve rispettare i tre seguenti presupposti:

1) veridicità (la notizia deve essere vera);

2) interesse pubblico (la collettività deve avere un interesse,
meritevole di tutela, alla pubblicazione della notizia);

3) attualità (la notizia non deve essere obsoleta e non più attuale,
perché in tal caso verrebbe meno anche l’interesse pubblico).



Lo scorso aprile, la Cassazione è intervenuta, per la prima volta, sul
tema del diritto all’oblio (leggi l’articolo: Oblio su internet, un
diritto calpestato: interviene la Cassazione), ribadendo quanto appena
scritto.

Il Tribunale di Ortona ha ripreso lo stesso principio (forse
confondendolo con il più ampio concetto di tutela della privacy [2]).



Registro tuttavia ancora molta riluttanza, da parte dei direttori delle
testate online, quando intervengo a chiedere la cancellazione dei dati
dei soggetti.

La libertà di stampa e di informazione sono sacre e inviolabili, mi
viene detto puntualmente. ;a a pensarlo e, quindi, a scriverlo sono
sempre i giornalisti. Evidentemente, il nostro Paese non ha ancora
digerito le censure del ventennio fascista, perché ogni volta che si
parla di paletti al diritto-dovere di stampa c’è sempre qualcuno che
grida indignato




http://www.laleggepertutti.it/22372_reati-e-privacy-su-internet-il-giornale-deve-cancellare-le-pagine-con-la-notizia


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