[e-privacy] Spiare l'automobile e' permesso

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Sun Mar 30 17:20:06 CEST 2008


da http://www.corriere.it/cronache/08_marzo_18/cassazione_conversazioni_auto_e2300626-f4ed-11dc-b66e-0003ba99c667.shtml

Assolti a Brescia 22 investigatori privati

«Spiabili le conversazioni in auto»

La Cassazione: la vettura nella pubblica via non è assimilabile a una dimora
privata

ROMA - Gli amanti sono avvertiti: non esiste alcuna norma sulla privacy che
tutela la riservatezza delle conversazioni vis a vis che si svolgono in
macchina e, dunque, gli investigatori privati, assoldati dal coniuge tradito,
possono installare cimici sulle auto che fanno da alcova. Lo sottolinea la
Quinta Sezione Penale della Cassazione, che ha confermato il proscioglimento
con la formula «perchè i fatti non sono previsti dalla legge come reato», di
22 investigatori privati che avevano installato «apparati di intercettazione
ambientale di conversazioni tra presenti in autovetture private». Così la
Suprema Corte ha respinto il ricorso con il quale la procura di Brescia
chiedeva, invece, l'incriminazione degli investigatori privati prosciolti dal
Gup di Brescia il 13 giugno 2007.

LA SENTENZA - «Nessuna norma incriminatrice - spiega la Cassazione con la
sentenza 12042 depositata martedì - tutela la riservatezza delle persone che
si trovano in un'auto privata sulla pubblica via». Di fronte a questa
evidenza, per gli 'ermellini' è «incensurabile il verdetto del gup che ha
dichiarato il «non doversi procedere». I supremi giudici fanno presente che la
tutela della privacy è prevista per le conversazioni telegrafiche o
telefoniche, per le comunicazioni informatiche o telematiche, ma non per le
conversazioni 'faccia a faccia' che avvengono nell'abitacolo di un'auto». In
sintesi la riservatezza tutelata dalle norme - rileva Piazza Cavour - è quella
assicurata proprio e solo da uno strumento adottato per comunicare a distanza.

LA TUTELA - Inoltre la Cassazione osserva che sono tutelate le immagini e le
notizie 'rubate' da una privata dimora, mentre «l'autovettura che si trova in
una pubblica via non è ritenuta, da sempre, luogo di privata dimora». Anche
per quanto riguarda le norme sul trattamento illecito dei dati personali,
concludono i supremi giudici, non hanno nulla a che fare con la protezione dei
dialoghi che si svolgono tra i 'passeggeri' chiusi in una macchina. Pure il
sostituto procuratore generale della Cassazione, Vito D'Ambrosio, era giunto
alle stesse conclusioni e aveva chiesto il rigetto del ricorso della procura
bresciana, così come deciso dalla Quinta Sezione Penale.

18 marzo 2008



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