[e-privacy] Fermiamo gli orchi

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Wed Jun 13 06:10:16 CEST 2007


Da http://www.aprileonline.info/3533/fermiamo-gli-orchi


"Fermiamo gli Orchi"

  Manuela Bianchi, 12 giugno 2007

  Minori

  Da alcuni sedicenti siti su internet è partita la promozione della
  giornata dell'"orgoglio pedofilo" fissata per il 23 giugno.  Al
  quotidiano E-polis il merito di aver lanciato l'allarme e aver
  mobilitato società civile e istituzioni per dire No alla iniziativa

  E' del 7 giugno scorso l'allarme lanciato dalle pagine del
  quotidiano E-polis, e appoggiato dal Moige, Movimento italiano
  genitori, contro la "giornata dell'orgoglio pedofilo", la cosiddetta
  "Boy Love Day" promossa per il prossimo 23 ottobre da una rete di
  associazioni internazionali accomunate dalla cultura della
  pedofilia, che hanno fatto di Internet il loro quartier generale. Il
  web è infatti popolato di siti in cui, oltre agli inviti a
  festeggiare la giornata del "Boy Love Day" accendendo una candela
  azzurra a ricordo delle "vittime delle discriminazioni, delle leggi
  ingiustamente restrittive per ribadire l'amore che proviamo per i
  bambini", compaiono fotografie di minori semi-nudi e si lanciano
  inviti a paraticare il sesso liberamente tra adulti ed
  adolescenti. "Di fronte ad un tale scempio, ci appelliamo all'Unione
  Europea, all'Unicef e, più in generale, a tutte le istituzioni
  affinché il "BoyLove Day" non si celebri e affinché vengano oscurati
  tutti i siti Internet dove si sta propagandando questa iniziativa"
  si legge nell'editoriale del "free press" romano che ha chiamato la
  sua controiniziativa "Fermiamo gli Orchi", e che conclude "Occorre
  reagire con forza e sostenere questa battaglia di civiltà per la
  tutela dei nostri figli e dei bambini di tutto il mondo dall'orrore
  degli abusi e delle violenze".

  Una prima tempestiva risposta non si è fatta attendere, il giorno
  stesso della pubblicazione dell'appello, da parte delle
  istituzioni. L'indignazione, trasversale agli schieramenti politici,
  ha fatto da eco alle dure dichiarazioni di condanna delle ministre
  Pollastrini e Bindi, che si sono aggiunte a quelle del ministro
  degli Interni Amato che ha subito affidato al direttore del servizio
  di Polizia postale e delle comunicazioni, Domenico Vulpiani,
  l'incarico di condurre accertamenti in particolare su due siti web,
  già individuati nel passato, che corrispondono agli indirizzi
  www.fpc.net e www.ibld.net il cui server è in Germania. Tecnicamente
  l'oscuramento prevede l'interdizione all'accesso predisposto dai
  provider italiani, attraverso l'applicazione della legge 38/2006
  previa compilazione di una "black list" dei siti fornita dal Centro
  nazionale per il contrasto alla pedopornografia che fa capo al
  Servizio di Polizia Postale. Oggi i due siti scottanti non sono più
  disponibili agli utenti di quasi tutta Italia, e si prevede che
  nelle prossime ore si raggiungerà l'oscuramento su tutto il
  territorio nazionale. Intanto la Polizia Postale e delle
  comunicazioni sta procedendo a rendere inaccessibili tutti i siti
  che promuovono la giornata del 23 giugno. L'operazione si dovrebbe
  risolvere nel giro di una settimana.

  L'appello di E-polis ha fatto centro. Benché quest'anno segni
  l'ottava edizione dell'"orgoglio pedofilo", finora non se ne era
  parlato granché. Al contrario la mobilitazione registrata nelle
  scorse ore in alcune sedi istituzionali e amministrazioni locali
  lascia ben sperare che ci sia un seguito in termini di maggiore
  attenzione e di individuazione di più efficaci metodi di contrasto
  da parte delle istituzioni.

  Il sindaco di Roma Walter Veltroni ha aderito all'appello "con
  profonda convinzione" chiedendo con forza l'oscuramento dei siti
  implicati e auspicando "un impegno e una mobilitazione più grande
  che coinvolga le istituzioni e l'intera società civile". A ruota il
  Consiglio comunale di Bologna ha accolto all'unanimità l'ordine del
  giorno proveniente dal centrodestra che impegna l'amministrazione "a
  sostenere ogni iniziativa volta ad impedire la celebrazione del 'Boy
  Love Day' ". Mentre a Palermo è prevista una fiaccolata contro la
  pedofilia proprio il 23 giugno.

  Anche le Regioni cominciano a muoversi, quella del Lazio ha
  approvato un odg "per sollecitare l'Unione europea, l'Unicef e tutte
  le istituzioni affinché non si celebri il 'Boy Love Day' iniziando
  ad oscurare tutti i siti Internet dove si sta propagando
  l'iniziativa".

  Anna Serafini, presidente della commissione Bicamerale per
  l'infanzia, incalzata dalla gravità dell'occasione, ha annunciato
  che, dopo alcuni mesi in cui la commissione è stata assorbita dal
  tema della violenza sui minori, sta per essere deliberata una
  risoluzione che amplifica la tutela dei minori offrendo, tra le
  altre cose, la possibilità di denuncia degli atti di abuso anche
  dopo i 18 anni di età. E sulla scia del primo Forum per i diritti
  dell'infanzia, tenutosi a Berlino la scorsa settimana, si terranno
  due appuntamenti, di cui uno in commissione il 19 giugno, che
  verteranno sia sull'integrazione dell'Italia nel sistema di allerta
  europeo sulla scomparsa di minori, sia sull'approfondimento in sede
  europea dei sistemi di vigilanza e contrasto dei siti
  pedopornografici presenti sul web.

  L'avvicinarsi della data della "ricorrenza" pedofila ha spinto anche
  la ministra della Famiglia, Rosy Bindi, ad una accelerazione
  sull'approfondimento del tema degli abusi sui minori. La ministra ha
  infatti inviato una lettera ai ministri Mastella, della Giustizia,
  Amato, degli Interni e Gentiloni delle Comunicazioni in cui si dice
  "certa che i colleghi condividano con lei la più profonda
  indignazione verso un'iniziativa odiosa e pericolosa" e invita le
  istituzioni ad una ferma e severa reazione per dimostrare l'assoluta
  inaccettabilità di tali obiettivi. Nella missiva la Bindi avverte di
  come "i reati contro i minori, soprattutto quelli di natura
  sessuale, rappresentino dei veri e propri attentati all'umanità" e
  pone all'attenzione come "nel corso dei negoziati sulla nuova
  Convenzione del Consiglio d'Europa, relativa agli abusi sessuali sui
  minori, la nostra delegazione si sia impegnata con successo,
  affinché fosse inserito nel testo l'impegno di tutti gli Stati
  firmatari a prendere adeguate misure per impedire la diffusione di
  materiali che promuovano la commissione di reati sessuali a danno di
  minori". E auspica che a breve la nostra legilslazione sia allineata
  con le indicazioni del Consiglio d'Europa. Sul piano operativo la
  Bindi propone ai titolari dei tre dicasteri di "predisporre in tempi
  brevissimi, un disposto normativo che individui gli strumenti idonei
  a perseguire penalmente le iniziative volte a promuovere l'abuso e
  lo sfruttamento sessuale dei minori."



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