[e-privacy] Testo decreto "antipedofilia"
AnyFile
anyfile at autistici.org
Wed Jan 3 19:04:51 CET 2007
Anonymous wrote:
> Versione "bozza" del decreto (presumo identica al testo approvato).
>
>
> IL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI
> DI CONCERTO CON IL MINISTRO PER LE RIFORME E LE INNOVAZIONI NELLA PUBBLICA
> AMMINISTRAZIONE
[...]
Se il decreto dice che
>"Il presente decreto definisce i requisiti tecnici degli strumenti [...]"
poi di fatto dice poco o nulla, rimanda al "Centro" definire le
modalita' di trasmissione, mette delle definizioni che non si capiscano
(la definizione di fornitore di connettivita' internet e' cosi' generica
da comprendere tutto, lo stesso dicasi della definizione di inibizione,
e cito questi due solo come esempi).
L'art. 2 poi mi da' il mal di testa a leggerlo. Cosa vuol dire
pertinenti? Forse manca il pezzo "ai fini di questo decreto"?
e quale sarebbe il metodo per garantire l'integrita' della comunicazione?
E poi mancano la spiegano di cose importanti:
*Chi decide e in base a quali criteri quali siti mettere nella lista?
*E' ammesso un ricorso per chiedere di uscire dalla lista nera? Cosa
succede se uno viene messo nella lista nera per mero errore?
*Sembrerebbe che sia proibito accedere alla lista dei siti proibiti.
Questo vuol dire che non si puo' sapere quale sia l'elenco dei siti
censurati?
Lascio perdere i commenti alle cose tecniche che in certi cosi sono
talmente strampalati da rendere paradossale tutto il decreto. ne cito
solo alcuni:
ad esempio non esiste una rete internet: perche' internet e' l'insieme
di diverse reti;
la definizione di sito poi e' tragicomica - sono siti solo quelli che
trasmettono "materiale concernente l'utilizzo [...]"? Un sito "normale"
non e' un sito. tra l'altro questo punto rischia di causare un problema
giuridico. se uno non mette una "inibizione" puo' sempre dire che quello
per lui non era un sito per come definito dal decreto.
"ed in particolare alla gerarchia della porzione di rete da loro
amministrata" ... ma cosa vuol dire questa frase. In teoria la rete
internet non dovrebbe essere gerarchica!! (poi in alcuni casi lo e', ma
questo e' un altro discorso).
Ma uno dei punti che piu' mi rattrista e' quello sulle sanzioni. A parte
il fatto che non potendo punire chi e' all'estero si decide di punire un
eventuale "complice" italiano, ma un complice e' uno che fa una cosa,
non uno che non fa una cosa. E se uno si ammala e non puo' mettere un
filtro perche' ricoverato in ospedale?
Ma la cosa piu' assurda e' che la sanzione e' comminata senza un
processo, non da un giudice, bensi' da una cosa che non e' ben chiara
ne' cosa sia ne' come agisce.
E poi al solito il lavoro richiesto deve essere fatto gratis.
Se un cittadino chiede un certificato deve pagare bolli, diritti,
diritto d'urgenza e balzelli dal nome incomprensibile. Qui invece si
mette un onere di lavoro in cambio di nulla.
AnyFile
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