[e-privacy] Documento su tor pubblicato sul blog makeinstall.it
Marco A. Calamari
marcoc1 at dada.it
Sun Dec 31 23:12:38 CET 2006
On Fri, 2006-12-29 at 16:42 +0100, nobody at dantooine.homelinux.net wrote:
>
>
> http://www.makeinstall.it/tor-problemi-noti.html
> http://www.makeinstall.it/tor-conclusioni-finali-e-considerazioni-personali.html
>
> che ne pensate?
Che il documento, IMO, e' un'iniziativa interessante frutto
di un ottimo lavoro di compilazione; ottimo dal punto
di vista tecnico, da quello conclusivo e' un chiaro
esempio di come la paranoia, arma sempre utile e
potente, debba essere maneggiata con molta cura per
evitare di farsi male e di farne agli altri.
Spesso, quando si esce dalle questioni tecniche, ci
si avventura in campi in cui e' facile perdersi
trovando risposte semplici e certe dove invece regnano
incertezza e complessita'.
Mi ci avventuro anche io...
Definire Tor un software dei militari americani
lo accomuna all'intera internet, figlia ed a lungo
mantenuta appunto prima dall'esercito e poi dalla
NSF, che da questo non era poi cosi' lontana.
Tacere invece il fatto che, dopo la fine del finanziamento
(in realta' un contratto di ricerca per Nick Mathewson)
Tor e' stato finanziato per un anno, e nemmeno con pochi
soldi, nientemeno che dalla Electronic Frontier Foundation,
e' una imperdonabile omissione.
Di quest'ultima si puo' certo dire che condivide ben poche
cose con gli ambienti militari americani, se non,
in questo caso, il giudizio che Tor fosse un buon software,
che fa bene il suo lavoro e su cui meritava certo investire.
Tor permette comunicazioni anonime. I militari lo usano
(probabilmente) per comunicazioni ultrariservate, EFF
lo promuove come strumento di liberta'; ambedue sono
evidentemente convinte che funziona bene, e questo e'
quanto.
E' un software a sorgente aperto, che chiunque puo' esaminare,
modificare, riscrivere, migliorare o forkare a piacimento.
Il fatto che il directory service sia (ancora) limitato e' causato
dall'essere tor un software in sviluppo, come esso dice e ridice
fino alla nausea. Questo non gli impedisce di essere, IMO,
il piu' efficace strumento per la privacy in Rete attualmente
esistente al mondo.
I nomi che leggete dietro il progetto non sono poi eroi senza volto
o parrucconi distaccati dal mondo; sono spesso ragazzi che parlano
ed ascoltano chi ha qualcosa da dire; si riesce tranquillamente
ad invitarli a parlare ad un convegno e poi anche a casa per una
birra od una cena.
Questo certo non esclude in linea di principio che siano in
realta' emissari del Mossad o sodali di Bin Laden, ma aiuta
a chiarire le proprie paranoie, e ridirigerle verso obbiettivi
meno nebulosi, piu' certi e piu' utili.
Altrimenti si contribuisce solo a seminare FUD, nella migliore
tradizione di chi non ha certo a cuore i diritti vicili in Rete.
JM4C. Auguri a tutti di buon 2007. Marco
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