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Sun Aug 6 03:24:06 CEST 2006
Da Il Manifesto del 5 agosto 2006
sabato 5 agosto 2006
politica
il manifesto
società
9
Salvi: «Ora punire gli spioni abusivi»
Sara Menafra Roma
«Questo disegno di legge non interviene sulle intercettazioni
abusive. E invece l'indagine che stiamo facendo ha scoperto un mondo
in cui molti possono intercettare i cittadini e usare quel che trovano
come meglio credono. Come chi ha scelto di passare alla stampa una
copia del cd con la conversazione tra Consorte e Fassino. Passata
questa legge, comunque, bisognerà occuparsi di abolire le leggi ad
personam e ridurre la durata dei processi».
Il presidente della commissione giustizia del Senato Cesare Salvi è
tra quei parlamentari che avrebbero preferito lasciare la legge sulle
intercettazioni all'autonomia del parlamento. E ora chiede soprattutto
un ampio dibattito.
A che punto è la vostra indagine conoscitiva sulle intercettazioni?
Siamo a buon punto. A settembre ascolteremo i vertici di Sismi e
Sisde, il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e Francesco
Saverio Borrelli per Calciopoli. Poi stileremo una relazione
conclusiva.
Cosa è emerso fino ad ora?
Due elementi preoccupanti. Prima di tutto in Italia è facile
intercettare abusivamente i cittadini e poi anche quando le
intercettazioni sono ordinate dai magistrati è facile ottenerne copia,
immettersi nel sistema e usare quei dati magari per ricattare
qualcuno. A spiegarcelo è stato un dirigente Telecom che davanti alla
commissione ha ammesso che il loro sistema di gestione di
intercettazioni e tabulati è pieno di falle. Ma anche il capo degli
ispettori del ministero della giustizia, quell'Arcibaldo Miller
nominato da Berlusconi e quindi non sospetto di essere in combutta con
la sinistra, ci ha rivelato un elemento importante: ricorda la
conversazione tra Consorte e Fassino pubblicata da Il Giornale sebbene
l'audio non fosse stato trascritto?
Ci sono novità?
Gli ispettori hanno scoperto che al giornalista è stata fornita una
copia del cd che i magistrati conservavano in cassaforte. E qui viene
il terzo dato. I tecnici ci hanno spiegato che ormai fare copia di
queste registrazioni è facilissimo. La bobina che gira con accanto un
maresciallo che ascolta non esiste più. C'è invece un complesso
sistema in fibra ottica che trasferisce più volte queste registrazioni
ed inserirsi nei passaggi intermedi per duplicare il «nastro» è
abbastanza facile.
Tutti aspetti su cui la legge non è intervenuta...
No, infatti. Temevo, ma mi pare che su questo si sia trovata una
mediazione, che sull'onda dell'emozione si fossero limitati i poteri
di indagine dell'autorità giudiziaria. Anche sulla stampa eviterei gli
eccessi. E' un malcostume vedere pubblicate sui giornali pagine e
pagine di intercettazioni, ma quelle pubblicazioni hanno rivelato un
malcostume dieci volte più ampio. Da questo punto di vista
l'importante è vietare la diffusione di conversazioni che tocchino
persone non indagate, come è accaduto nel caso dei messaggini tra Anna
Falchi e Stefano Ricucci. Mi preoccupano meno le pubblicazioni di
dettagli sui politici. E' giusto che gli eletti siano maggiormente
controllati.
C'è chi dice che questo argomento andava lasciato alla valutazione del
parlamento...
Non è un testo su cui sarà possibile mettere la fiducia o fare le
barricate e di certo sarebbe stato preferibile lasciare l'argomento
all'autonomia del parlamento. In questi giorni ho temuto soprattutto
che Di Pietro e Mastella finissero per litigare di nuovo. Ora mi
auguro che dopo l'indulto e dopo la legge sulle intercettazioni la
politica sulla giustizia del governo abbia una svolta. Le priorità
devono essere altre.
Ad esempio?
La durata dei processi va ridotta e bisogna abolire le leggi ad
personam.
Commento finale: non c'è alcuna fretta.....
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