[e-privacy] Lettera al Garante

Francesco Cosi frannafilisa at virgilio.it
Tue Sep 13 20:02:45 CEST 2005


quale oggetto si deve mettere per questa lettera ?
ciao grazie



Il giorno 12/set/05, alle 13:09, Paolo Sechi ha scritto:

> Rispolvero la bozza della lettera al Garante perchè con Leandro abbiamo
> pensato che anzicchè firmare tutti la lettera si potesse inviarla 
> ognuno
> all' indirizzo e-mail del Garante, mantenendo magari lo stesso oggetto 
> e
> il corpo del messaggio. Provo a riproporvi il testo, qualsiasi
> variazione è bene accetta. Magari si potrebbe implementare la parte
> sugli accadimenti di questi giorni
>
>
> Egregio Sig. Garante,
>
> Chi le scrive fa parte della numerosa schiera di cittadini che 
> navigando
> per la rete Internet hanno scelto di usufruire dei servizi che un 
> gruppo
> di volontari ( il Flug ) mette a disposizione della comunità.
> Con questa lettera vorremmo porre alla sua attenzione su alcuni eventi 
> e
> chiedere il suo intervento in merito ad essi. Ci riferiamo  agli
> accadimenti degli ultimi mesi  che hanno portato i responsabili del
> Serverone ( i Volontari di cui sopra) a presentare un esposto-querela
> alla magistratura.
> Lasciando agli organi competenti il far chiarezza sugli eventi, 
> vorremmo
> chiederle rassicurazioni sullo stato attuale della tutela della nostra
> privacy in rete. Riteniamo infatti che al di la di quelle che sono le
> persone direttamente interessate in qualità di responsabili, ciò che si
> configura - se si confermassero i fatti ipotizzati nell' esposto - è 
> una
> violazione della privacy di massa.
> Visto e considerato che le informazione al giorno d' oggi sono
> conservate e veicolate per lo più  attraverso i canali informatici
> abbiamo particolarmente a cuore la tutela dei server che svolgono tali
> funzioni in forma istituzionale o indipendente.
> Tutti noi utilizziamo servizi disponibili in rete per comunicare
> affidandoci alla responsabilità di alcune persone che dedicano il loro
> tempo a fornirci i loro servizi. A queste persone ci affidiamo dunque
> per nostra scelta, e da questi ci aspettiamo il rispetto della
> rivervatezza dei nostri dati e delle nostre comunicazioni.
> Eravamo fino ad oggi convinti che in ogni caso ad essi, come ad ognuno
> di noi, fosse dato di conoscere sempre lo stato delle informazioni e
> dei dati propri o affidati e che qualsiasi indagine o controllo dovesse
> avvenire - ove possibile - alla luce del sole e il più possibile
> circoscritto. Ma questo ed altri eventi avvenuti di recente hanno 
> minato
> profondamente questa nostra convinzione.
>
> Con questo esprimiamo non un giudizio su come stiano realmente i fatti,
> che lasceremo come già detto chiarire a chi di dovere, ma una forte
> preoccupazione. Un sentimento questo che viene anche rafforzato da un
> clima di allentamento delle politiche di tutela della privacy e sempre
> più frequenti eccezioni dovute a paure ed eventi momentanei.
> Questo contesto ci rende più insicuri, più deboli e ci riporta indietro
> di diversi anni, come se molte delle conquiste che il suo Ufficio di
> Garanzia ha ottenuto con notevoli sforzi non ci fossero state.
> Gli ultimi provvedimenti adottati a livello europeo e nazionale  in
> onore della pubblica sicurezza - per alcuni versi anche comprensibili -
> portano  fortemente alla ribalta il dubbio di come possano non 
> diventare
> permanenti al persistere del contesto scatenante. Sarebbe pertanto per
> noi sollievo che venissero ribaditi e rafforzati alcuni elementi che ci
> stanno a cuore, e che proviamo a riassumere in pochi punti :
> - i sistemi informatici sono ugualmente delicati quanto i tradizionali
> canali di comunicazione
> - servizi disponibili a tutti e gratuiti in rete hanno carattere
> pubblico e quindi rivestono interesse comune.
> - il principio dell'informazione. Chiunque deve poter sapere
> (tempestivamente) quale sia lo stato di detenzione e diffusione dei
> propri dati, o di quelli di cui è responsabile e/o affidatario.
> - il principio della circoscrizione del controllo è prioritario. Ciò
> significa che non si può, ad esempio controllare migliaia di caselle di
> posta solo per controllare alcune caselle sospette. Altrimenti la
> propagazione rischia di portare al controllo dell' intero sistema di
> posta elettronica. E la Privacy?
> Ovviamente se i responsabili di tale atto si rivelassero dei privati
> cittadini o delle organizzazioni private ciò non desterebbe scalpore -
> sapere è potere - e ciò che chiederemmo in tale situazione sarebbe
> semplicemente il normale adempimento delle procedure di legge. Forse 
> una
> particolare attenzione alla delicatezza della materia in questione, ma
> niente di più.
> Il problema è che se le istituzioni non stanno attente a sancire dei
> paletti insormontabili e delle procedure consone, come si può 
> pretendere
> una diffusione della cultura della privacy?
> Concludiamo con questo interrogativo proponendoci di essere da stimolo
> alle domande che quotidianamente l'accompagnano. Certi che saprà
> rispondere con solerzia ed efficacia ai nostri dubbi le porgiamo i
> nostri saluti.
>
> Gli utenti del Serverone
>
> ------------------------------
>          Paolo Sechi
>   posta_SPAM_ at sekipaolo.it
> elimina _SPAM_ per rispondere
>        www.sekipaolo.it
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