[e-privacy] Controllo delle impronte all'ingresso delle banche

Andrea Fascilla afascilla at gmail.com
Sun Nov 6 10:50:52 CET 2005


> leandro noferini wrote:
>
> >Ciao a tutti,
> >
> >leggo a giro  che ci sono banche che controllano  le impronte dei propri
> >clienti all'ingresso: qualcuno che sa qualcosa?

Mi pare di ricordare che il garante si era espresso proprio su questa
questione, ritenendo la misura eccessiva e chiedendo chiarimenti sulla
conservzione dei dati.

... ovvimaente non ho mai sentito di una risposta ... forse e' che in
Italia tuti devono scattare per cose che fanno comodo ai soliti pochi
e non muoversi affatto a tutela degli interessi di molti (che come
diceva una pubblicita' l'u8nica cosa che importa e' che spendano soldi
e facciano cosi' girare l'economia del paese)

Ma un'altra cosa ... cosa accidenti serve tale sistema ... forse che
ad un vero ladro sia cosi' difficile simulare un'imronta diigtale non
sua? Basta mettersi del nasto adesivo o un ditale di plastica .... al
soltio si fanno dispositivi che danno fastidio (e non solo dal punto
di vista dalla privacy ma anche in termini di perdita di tempo, ecc) e
la cui utilita' non e' affatto evidente. (tale metodo risulta semmai
piu' utile per sapere ogni quanto ogni singolo cliente si reca in
banca)

e poi la smettano le banche di lamentarsi delle presunte spese ... si
lamentano di furti di "sofferenze" dei prestiti ... chissa' perche' se
invece si legge le relazioni agli nvestitori (quelil destinati a far
pubblicita' per l'acquisto delle azioni della banca stessa) il
discorso e' radicalemente opposto. E poi nel caso ci sia un furto le
banche non ci rimettono niente (paga l'assicurazione)

 ...quasi quasi mi verrebbe voglia di aprirmi una mia banca (rischi
quasi minimi, guadagni tanti ed assicurati) solo che (guarda caso)
sono state fatte leggi per rendere difficilisimo (se non impossibile)
aprire banche da parte di chi non e' ricchissimo.



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