[e-privacy] Mediaset ed il controllo dei lavoratori
Avv. Barbara Gualtieri
mail at avvocatogualtieri.it
Fri Apr 1 11:29:39 CEST 2005
Vi segnalo questa notizia di oggi:
da Repubblica.it Luca Fazzo scrive:
http://www.repubblica.it/2005/d/sezioni/cronaca/mediachip/mediachip/mediachi
p.html
MILANO - Appena venti giorni fa il Garante per la privacy aveva messo in
guardia contro l'utilizzo degli strumenti per controllare a distanza i
lavoratori. E ora si scopre che ad impiegare i microchip nascosti nei
tesserini di riconoscimento è l'azienda fondata dal presidente del
Consiglio. Ieri mattina Mediaset e tre società controllate dalla holding del
Biscione (Videotime, Rti e la Elettronica Industriale) sono state denunciate
dalla Cgil per comportamento antisindacale al Tribunale del Lavoro di
Milano.
I vertici di Mediaset sono accusati di avere inserito nei nuovi badge con
banda magnetica distribuiti alla fine del 2004 ai circa 2.500 dipendenti, un
microcircuito Rfid ("Radio Frequency Identification"). È un chip di ultima
generazione che viene utilizzato in genere per i controlli sugli spostamenti
delle merci e degli oggetti (è un Rfid, per esempio, a far funzionare il
Telepass ai caselli autostradali) ma che il gruppo del Biscione applica
invece alle persone: in questo modo, secondo il sindacato, Mediaset potrebbe
seguire in diretta e archiviare in banca dati tutti gli spostamenti dei suoi
dipendenti sul luogo di lavoro. Una specie di Grande Fratello aziendale in
grado di pedinare passo per passo ogni lavoratore.
Ieri, alla notizia della denuncia, Mediaset manifesta "stupore". "Per due
volte - spiegano i portavoce di Cologno Monzese - abbiamo rassicurato a voce
e per iscritto i sindacati sull'utilizzo di queste tecnologie. Si tratta
semplicemente di un chip che agevola gli spostamenti interni. Noi lo
chiamiamo chip di prossimità: le porte si aprono da sole all'avvicinarsi del
dipendente senza bisogno di strisciare la tessera, le sbarre dei parcheggi
si alzano da sole. Ammesso, e non concesso, che queste tecnologie consentano
un controllo a distanza, Mediaset non è interessata a utilizzarlo. Ci
risulta peraltro che in numerose altre aziende questa tecnologia venga
impiegata senza problemi".
Ma i rappresentanti della Cgil in Mediaset, evidentemente, non si sono
convinti della totale inoffensività del nuovo marchingegno elettronico. Ed è
scattata la denuncia contro l'azienda per violazione dell'articolo 28 della
legge 300 del 1970, lo Statuto dei Lavoratori. La legge vieta espressamente
i controlli a distanza dell'attività lavorativa mediante impianti
audiovisivi ed altre apparecchiature; ed è proprio questa norma, secondo i
sindacalisti, ad essere violata dall'introduzione del nuovo tesserino.
"Il badge introdotto lo scorso anno e consegnato a ciascun dipendente, che è
tenuto a tenerlo con sé negli spazi aziendali, consente un controllo a
distanza dell'attività dei lavoratori", si legge nella denuncia firmata
dagli avvocati Mario Fezzi, Stefano Chiusolo e Maurizio Borali. E ancora:
"Un badge contenente il chip Rfid consente al datore di lavoro di
ricostruire i movimenti di ogni dipendente nell'arco dell'intera giornata
lavorativa. In tal modo sarà possibile sapere quanto tempo ogni dipendente è
rimasto alla propria postazione lavorativa, quanto tempo è stato in bagno o
in mensa o alla macchinetta del caffè, quali e quanti colleghi di lavoro
siano entrati in contatto con lui, quanto a lungo si sia intrattenuto nei
locali sindacali, se abbia o meno partecipato alle assemblee sindacali,
eccetera".
Per spazzare via i dubbi sulle reali finalità dell'innovazione, sostengono
gli avvocati del sindacato, sarebbe bastato che Mediaset rendesse noto
l'elenco delle antenne piazzate all'interno degli uffici e dei reparti che
rilevano la "presenza" del lavoratore dotato dei nuovi tesserini. Ma i
vertici dell'azienda - secondo quanto si legge nella denuncia - hanno sempre
rifiutato di fornire questo elenco.
(1 aprile 2005)
Barbara Gualtieri
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