[e-privacy] (fwd) la fine della privacy
Nomen Nescio
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Fri May 21 14:40:01 CEST 2004
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Subject: la fine della privacy
Date: Thu, 20 May 2004 11:35:16 -0500
Lines: 63
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Repubblica oggi
L'incrocio dei dati, un software: "Non esistono più segreti"
E il lettore trova perfino notizie sui suoi vicini
Il Grande Fratello Giornale
sa com'è fatta casa tua
Una rivista californiana denuncia "la fine della privacy"
Quarantamila copie personalizzate con foto satellitari
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - Il giornale personalizzato diventa realtà. "Reason" (Ragione),
rivista politica californiana per agiati intellettuali, manda in edicola
questa settimana un numero molto speciale: le quarantamila copie di tiratura
destinate agli abbonati hanno infatti quarantamila copertine diverse,
ciascuna specificamente confezionata per il lettore che la tiene in
mano."John Smith, they know where you are!", strilla il titolo di prima
pagina: "John Smith, loro sanno dove sei!"; e accanto c'è una foto
satellitare che riprende la casa del suddetto John Smith, a dimostrazione
che "loro" lo sanno davvero.
Ogni copertina riporta nel titolo il nome di un abbonato differente, e la
foto satellitare della sua abitazione. La personalizzazione prosegue
all'interno: una lettera del direttore ai lettori comincia chiamando il
lettore per nome, "Dear John Smith...", e va avanti con riferimenti al
quartiere in cui lui (o lei) abita, al tempo che impiega mediamente per
recarsi al lavoro, alla percentuale dei suoi vicini di casa che hanno la
laurea, al numero dei bambini per famiglia, e così via.
L'argomento del servizio di copertina, non ci vuole molto a capirlo, è la
"fine della privacy", provocata dal moltiplicarsi di banche dati, satelliti
che scrutano la terra trasmettendo milioni di immagini al minuto, telecamere
a circuito chiuso, e dal sempre più diffuso uso di Internet per acquisti,
raccolta di informazioni, comunicazioni. "Qualche lettore protesterà, e
qualche altro si lamenterà che la foto satellitare in copertina ha mancato
casa sua di un chilometro", dice Nick Gillespie, il direttore, intervistato
dal Times di Londra che ha dedicato un ampio servizio all'iniziativa. "Ma la
maggioranza delle informazioni sono esatte. Crediamo di essere riusciti a
rendere l'idea che al giorno d'oggi non ci sono più segreti, che ogni nostra
azione, ogni comportamento, possono essere individuati, schedati,
selezionati ed eventualmente resi pubblici".
George Orwell aveva predetto un mondo simile nel suo futuristico romanzo
"1984"; più recentemente un film americano di successo, "Minority Report",
ha previsto perfino il marketing personalizzato, qualcosa del genere di
quello che ha fatto "Reason" col suo numero speciale. Per stampare
quarantamila copertine diverse, la rivista californiana ha scaricato tutti i
dati necessari, comprese le foto satellitari, da Internet e li ha accoppiati
con l'indirizzario degli abbonati della sua banca dati grazie a un programma
di software, che ha poi inviato il tutto a una sofisticata stampante Xeikon.
Fino a non molto tempo fa, ogni copertina avrebbe reso necessaria una stampa
separata; ora il processo di stampa rimane uno solo, selezionando dati e
foto differenti per ognu numero che va in macchina.
Il titolo del servizio, all'interno, è "Database Nation, the Upside of zero
privacy": una nazione banca-dati, il lato buono di zero privacy. Per il
direttore di "Reason", infatti, il fenomeno ha "anche" aspetti positivi.
Altri esperti di comunicazione (e di democrazia) probabilmente
dissentiranno. Ai posteri, come si dice, l'ardua sentenza. Che ciascuno di
loro, se vorrà, potrà certamente ricevere con un giornale personalizzato.
(20 maggio 2004)
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