[e-privacy] Parla Urbani: commenti
Andrea Glorioso
sama at perchetopi.org
Sat Apr 24 11:52:52 CEST 2004
[Per i lettori di copywhat: non credo che i lettori di e-privacy siano
troppo interessati a quel che discutiamo noi, quindi per piacere
rispettate l'header Mail-Followup-To e rispondente solo su copywhat]
Temo di essere Off Topic qui, quindi cerchero` di essere breve ed
invito tutti coloro che volessero continuare la discussione a
scrivermi privatamente oppure (ancora meglio) a spostarsi su
copywhat at lists.perchetopi.org
http://lists.perchetopi.org/mailman/listinfo/copywhat
>>>>> "Francesco" == Francesco Poli <frx at firenze.linux.it> writes:
>Il ministro Urbani parla del suo decreto:
> http://punto-informatico.it/p.asp?i=47801
>Cito dall'articolo:
>] Stando ad un lancio AGI che ha ripreso le dichiarazioni del Ministro,
>] Urbani avrebbe anche dichiarato che "per chi invece compie il furto a
>] scopo di consumo individuale scattano due fattispecie: se l'opera non
>] e` coperta dal diritto di autore non accade nulla, chi ha rubato non
>] paga alcun fio perche' ha attinto ad una terra di nessuno; restano
>] piccole sanzioni amministrative a scopo simbolico se invece l'opera e`
>] coperta dal diritto d'autore".
> Queste affermazioni mi lasciano (quanto meno) perplesso.
> Rileggiamo piu` attentamente:
> ] "per chi invece compie il furto
> Fermi tutti! "Furto"??? Credevo che fosse accertato che e`
> sbagliato considerare furto la copia illecita di opere soggette
> a copyright.
Parlando con diversi legali e persone che lavorano nel settore (tra
cui titolari di studi professionali che per lavoro studiano i modi
migliori per difendere la "proprieta` intellettuale" dei propri
clienti) ho notato che la terminologia in questione e` piuttosto
diffusa.
Personalmente la trovo concettualmente errata e politicamente molto
connotata in una direzione precisa, che e` quella di considerare
l'intelletto come proprieta` (non per niente il termine "proprieta`
intellettuale" sembra essere ovunque, e non da ieri).
> Si configura un `furto' quando una persona sottrae illecitamente
> la proprieta` o il possesso di un bene a qualcun altro. E`
> essenziale che, alla fine dell'operazione illecita, il legittimo
> proprietario rimanga privato del bene.
Alcuni considerano non tanto il furto in questione come privazione del
bene, quanto piuttosto come privazione del potenziale guadagno che
l'autore avrebbe potuto ottenere con quella copia in piu` che ora non
puo` piu` distribuire. L'assunto e` che chi copia un'opera
dell'ingegno poi non comprera` piu` la stessa opera. Naturalmente e`
un assunto indimostrato e per quel che mi riguarda errato (varie volte
ho fotocopiato libri perche` non ero sicuro della loro bonta`, per poi
comprarmeli ex novo perche` volevo un copia "bella" e per dare
supporto all'autore).
> Quando viene fatta una copia illecita il bene viene
> duplicato. Alla fine esistono due copie: una (possibilmente)
> legittima ed una illecita. E` sempre un'operazione illecita, ma
> profondamente diversa da un furto.
Pur essendo d'accordo con te e anche se la mia formazione mi porta a
dare moltissimo peso alla parola (in quanto veicolo di un messaggio e
dunque parte fondante del processo di costruzione della "realta`
condivisa", cioe` di come noi ci percepiamo come comunita` e come
singoli all'interno della comunita`) ultimamente comincio a pensare
che stiamo perdendo troppo tempo dietro alle parole.
Non vorrei essere frainteso: le parole sono importanti, pero` stiamo
forse perdendo di vista i punti focali, cioe` lo studio e l'analisi
delle conseguenze (immediate e future) che la proprietarizzazione del
copyright sta comportando.
Sono queste conseguenze che poi devono essere "sbattute in faccia"
all'opinione pubblica e ai nostri rappresentanti politici (l'ordine
non e` casuale). Se poi ci avanzano forse per convincere il mondo che
il termine "proprieta` intellettuale" e` stupido e dannoso, tanto
meglio.
Ma preferisco vivere in un mondo che dice "proprieta` intellettuale"
ma ha delle leggi e delle regole umane di convivenza civile su questi
temi, che non un mondo in cui siamo tutti "politically correct" e
intanto devo assoldare una squadra (della morte) di avvocati per
essere sicuro se la mia opera dell'ingegno non sta violando qualche
oscuro copyright di Disney Corporation.
> Speravo che un ministro si astenesse da una cosi` grossolana
> disinformazione.
Questa, permettimi, e` ingenuita` - e non lo dico per paternalismo ne`
per essere cinico.
Il ministro Urbani, come tutti, ha una sua "agenda politica". Il
raggiungimento di questa "agenda politica", soprattutto quando di
risultati concreti se ne vedono pochi, passa necessariamente dalla
disinformazione.
Il punto, semmai, e` smentire punto per punto le affermazioni di
Urbani (facendo riferimento, che so, alla tradizione legale italiana
in tema di "diritto d'autore" e del suo rapporto con l'istituto
giuridico "proprieta`") e farne poi un comunicato stampa, una lettera
aperta o che altro.
> ] chi ha rubato non paga alcun fio perche' ha attinto ad una
> terra di ] nessuno;
> Ma come "chi ha rubato"? Non abbiamo detto che stiamo parlando
> di opere non coperte dal diritto d'autore?
Questa in effetti e` una contraddizione, per altro molto indicativa
dell'agenda politica del nostro ministro.
ciao,
andrea
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