[e-privacy] Lo stato della rete dei remailer
marcoc1 at dada.it
marcoc1 at dada.it
Mon Jun 30 15:35:49 CEST 2003
At 14.44 30/06/2003 +0200, you wrote:
>Il Wed, 18 Jun 2003 00:11:08 +0200 (CEST)
>Tarapia Tapioco <comesefosse at ntani.firenze.linux.it> ha fantasticato:
>
>
>>
>> Ho esaminato a lungo i mex pgp; erano tutt'altro che banali,
>> utilizzavano
>> fino a 9 livelli di remailing con fino a 6 indirizzi per livello, ed
>> una direttiva
>> inflate per riempirli di spazzatura. Poi finivano tutti allo stesso
>> indirizzo di mail; non vorrei essere stato in lui .....
>>
>> I primi invece non remailavano a catena, ma avevano nel
>> body una dozzina di blocchi di spazzatura (pgp garbage)
>>
>
>
>una domanda ingenua: come fa a sapere un amministratore di remailer
>indirizzo di destinazione, livelli remailing ecc ecc? e la tanto
>decantata sicurezza degli anonymous remailer?
> Marco
Beh, l'hop successivo deve essere in chiaro, altrimenti
come potrebbe il remailer sapere dove inoltrare la posta ?
Poi se che fa il flood (non un utente tipico),
usa messaggi in chiaro (il perche' e' materia non banale) riesci a vedere
tutte le stronzate che ha in programma anche negli hop successivi.
I remailer *sono* sicuri crittograficamente parlando.
Ciao. Marco
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