[e-privacy] Estensione del dominio della Lotta (era Re: Sveglia!!!)
John Dillinger
john.dillinger at email.it
Thu Jun 27 14:10:15 CEST 2002
On Sunday 23 June 2002 06:28, Hal wrote:
> Adesso però mi scordo di Stefano e mi occupo un po' dei miei
> rapporti con questa lista. Quanti iscritti ci sono? questi
> iscritti hanno qualche intenzione particolare riguardo alla
> privacy, o sono degli spettatori neutrali?
Ciao Hal, di solito non ti rispondo su questa lista e stavo per fare
lo stesso. Poi c'ho ripensato. Ti espongo alcune osservazioni.
<della lista>
Essere spettatori non significa essere neutrali. Intanto si sceglie di
essere spettatori di QUESTO spettacolo. Spesso chi sa poco (come me)
si mette da parte per cercare di carpire almeno lo scheletro delle
questioni a chi sa di piu'. A volte non ci si ricava niente, hai
ragione. Di solito dico che e' ignoranza mia e proseguo... ma e' un
metodo, non e' la certezza.
</della lista>
Le cose che ritengo invece importanti sono queste:
Cosa si intende per e-privacy?
Se si intende liberta' nell'era del digitale c'e' da farsi poche
illusioni (sai gia' come la penso). Chi non si e' fatto problemi a
far tagliare la testa a migliaia di persone in Guatemala
semplicemente per creare un clima di "isolamento" intorno alla
guerriglia si pulira' sempre il culo con le scartoffie degli avvocati
e trovera' sempre il modo per cambiare le regole a proprio favore.
E' come giocare a scacchi con qualcuno che, se perde, rovescia il
tavolo, tira fuori la pistola e ti scarica mezzo chilo di piombo in
corpo. Il gioco degli scacchi non cambia, ma non sono sicuro di
giocare per vincere. In effetti (forse per limiti miei), non ho mai
avuto l'impressione che nessuno di coloro che venivano toccati da
tale questione giocasse per vincere.
Se il mondo digitale soppianta completamente il mondo analogico non ci
sono vie di fuga all'interno del gioco. Il potere non fa sconti. Cio'
che e' controllabile sara' controllato. Se la nostra esistenza si
restringe ad una banda magnetica quale dovrebbe essere il centro che
impedisce il totale controllo su quella banda magnetica? Se c'e' la
possibilita' di "registrare" la vita di ognuno, quale dovrebbe essere
il motivo per cui questo non viene fatto? Una consapevolezza
collettiva? Non lo diciamo nemmeno, al momento in cui una esigua
minoranza della popolazione capira' cosa sta succedendo i giochi
saranno gia' fatti e chiusi da un pezzo.
Una democrazia formale? Con tre pubblicita' e quattro servizi al TG si
spostano masse s-pensanti come se fossero banderuole. Bastano tre
sedicenni in tanga per convincere la maggioranza che avere un chip
sottocute e' trooopppo "in".
La consapevolezza nell'uso dei media?
Nel caso in cui un mezzo meno controllabile come internet influisse
sull'opinione in maniera solo comparabile con quella di mezzi ben
piu' potenti (TV), si troverebbe ogni forma di censura/repressione,
legale, tecnologica e fisico/poliziesca. In effetti si sta gia'
preparando il terreno, da tempo, con le classiche campagne di
schizofrenia collettiva (pedofilia e co.). Si fanno delle prove.
Non c'e' algoritmo che non sia forzabile da due cavi elettrici
agganciati ai poli di una batteria da camion.
> Vi racconto la mia storia. Sono arrivato a questa lista confidando
> nelle capacità di Marco, che stimo e ammiro, ma sono rimasto molto
> deluso dalla assoluta mancanza di reattività degli iscritti.
Io penso che siamo su questa lista perche' abbiamo lo stesso romanzo
preferito. Ha per nome una data che per la massa non significa niente
dato che in quell'anno non c'erano neanche i mondiali.
Ultimamente quel romanzo mi sembra anche vagamente ottimista.
Il buon Winston sperava di aver trovato degli ottimi nascondigli,
lontani dagli occhi indiscreti del GF. Ovviamente non lo erano, e
come giustamente ci fa notare Orwell, non potevano esserlo.
La tracciabilita': credete veramente che esista la possibilta' di
sfuggire ad un controllo con chiavi crittografiche?
Io faccio il tifo per la crittografia e per tutti le cose bellissime
che persone molto capaci, presenti anche su questa lista, stanno
portando avanti, ma non ci credo.
Ci spero, ma non ci credo. Odio superman, ma non credo di aver trovato
una miniera di criptonite. Se un sistema vuole sapere COSA sto
comunicando puo' sempre ricorrere al metodo descritto sopra, o alle
leggi anglo/americane, che poi sono la versione legale dei cavi
elettrici.
Se un sistema vuole sapere CHI e' potenzialmente pericoloso (o solo
consapevole del rischio che la propria liberta' corre) l'utilizzo
della crittografia come strumento aggiunge una informazione preziosa
nel mare delle info della rete.
Tutti sappiamo come questi argomenti possono facilmente venire
ribaltati di fronte ad un'opinione pubblica rincoglionita e
distratta..."chi non ha niente da nascondere, non ha niente da
temere.", ma la cosa che, sempre per incapacita' mia intendiamoci, mi
sfugge e' questa:
I guerriglieri (ma anche i partigiani) si davano alla macchia per NON
ESSERE VISTI da qualcuno che in campo aperto aveva piu' potere di
loro, e li avrebbe fatti fuori. Sarebbe stato buffo se fossero stati
visti girare per le citta' vestiti da cespugli...
Se poi pensiamo che non ci sia una vera e propria guerra (evento dove,
per definizione, sono ridicole tutte le convenzioni), ma una specie
di "nascondino duro" il discorso cambia.
Cosa e': controllo?
Ho tentato di dare una risposta generale. L'unica che mi soddisfa e'
questa: controllo e' un sistema in cui un soggetto, o un numero
limitato di soggetti ha la possibilita' di *vedere* gli altri senza
essere visto.
Dai satelliti spia ai visori IR; dal controllo mafioso, alla campagna
pubblicitaria del "premier" (che subdolamente ti dice "io so dove
sei"), per arrivare al controllo in rete e alle videocamere
ambientali, mi sembra ci rientri tutto.
La parola chiave del controllo e' UNIDIREZIONALITA'?
Magari qui c'e' chi ha idee migliori e mi farebbe piacere conoscerle.
<divagazione>
La liberta', dal dopoguerra, e' stata una necessita'(interna) ad un
sistema capitalistico che viveva una contrapposizione forte
(economica) con un altro modello di produzione. Caduta questa;
liberta', democrazia, partecipazione, opinione pubblica, indipendenza
e concetti simili diventano nemici totali.
Si vende meglio a gente meno libera e piu' alienata; e se si punta
all'alienazione niente prigionieri.
Stato controllore, falso libero mercato, e ipocrisia mediatica...
l'ideale neoliberista. Dalla Cina agli USA un solo asse (del bene).
</divagazione>
Dell'essere armati: noi (occidentali "ricchi") siamo una minoranza
planetaria armata. Siamo armati fino ai denti. La quantita' di armi
che stanno alla base della nostra civilta' non riusciamo neanche ad
immaginarla. Se provassimo a tradurla in programmi di sviluppo
toglieremmo dalla fame un intero continente in un paio d'anni. La
quantita' di armi "efficaci" di cui ci dotiamo uccide anche quando i
paesi non vengono bombardati, e uccidono ancora di piu' le armi
"inefficaci" che vengono fatte acquistare alle sudditanze politiche
dei paesi in via di sviluppo. Il discorso sulla distribuzione delle
risorse lo salto perche' tutti (qui) ne sono a conoscenza.
Cosa c'entra? C'entra perche' esistono due eserciti. Uno e' quello
classico, sempre piu' virtualizzato e radiocomandato, a dire il vero
(uno dei nostri ragazzi vale un milione di loro, no?) l'altro e' un
esercito di cortigiani e ballerine che riscrive la storia e la
realta'.
I media UCCIDONO e non lo fanno "virtualmente", i morti sono reali!
Quando tutti i TG italiani hanno dato la notizia degli SCONTRI DI
JENIN, riferendosi a QUATTRO ORE DI BOMBARDAMENTO, non ci siamo
trovati solo di fronte ad una manipolazione dell'informazione o ad
una lettura di parte, ma ad un vero atto militare. L'"immagine" del
reale che e' stata trasmessa al mondo si e' trasformata in morti
reali. A permesso una scarsa reazione e nuovi morti e inasprimento
della situazione e disperazione.
La REALTA' e' un FILE. E' tutto quello che la massa utilizza per
formulare giudizi. Un file ben costruito e strutturato per garantire
un consenso statistico.
Spesso la realta' e' palesemente irreale: MENZOGNA. Certo, ma restiamo
a dircelo fra "soggetti critici", rompicoglioni insomma. Se la
MENZOGNA e' irreale, ma poco dolorosa e angosciante e la realta'
molto angosciante; si preferisce strutturare sul primo file anziche'
sul secondo.
All'americano medio CONVIENE credere che Bin Laden esiste ed e' il
principe del terrore, in caso contrario il proprio governo eletto
dalle compagnie petrolifere a colpi di brogli, sta mantenendo una
messa in scena per conto di lobbies economiche e non si e' fatto
scrupoli a buttar giu' due americanissimi grattacieli per sancire un
nuovo ordine mondiale. Bin Laden ha le stesse probabilita' di non
essere un'invenzione che ha Big Jim, ma credo sia difficile per un
americano andare a letto pensando che i propri servizi segreti
ammazzano compatrioti se torna comodo. In Italia ci siamo piu'
abituati. Che il paese con l'esercito piu' potente del mondo possa
metter su una sceneggiata del genere non puo' rendere tranquilli.
Allora si preferisce un lungo sonno ad un qualche risveglio.
Su questo file lavora un'industria "BELLICA" direttamente controllata
dal potere. Le voci fuori dal coro vengono trattate con la durezza
riservata ai "traditori" e ai disertori in tempo di guerra. Perche'
questa e' una guerra (dall'11/9 in poi il sistema sara' SEMPRE IN
GUERRA). C'e' un filo rosso che unisce la scuola Diaz al
provvedimento sulle IMPRONTE DIGITALI per gli immigrati (con promessa
di estensione a tutti), al "recepimento" europeo del PATRIOT ACT.
http://www.ecn.org/sotto-accusa/
Perche' tutto questo? Non poteva andare tutto "alla vecchia maniera",
con un colpo al cerchio e uno alla botte?
Credo che sulle cause che portano alla morte della *liberta'*
c'entrino poco le questioni etiche. Il gioco precedente si era fatto
semplicemente NON PIU' POSSIBILE. Le possibilita' della comunicazione
GLOBALE richiedono un controllo totale. I nodi vengono sempre al
pettine, si possono sbagliare solo i tempi con cui c'arrivano.
Che fare?
Boh! la risposta e' questa. Qualcuno si concentra sul progetto
Freenet, qualcuno sul software crittografico, qualcuno fa azione
politica, o mette su biblioteche per il lungo inverno della ragione e
in molti cercano di farsi un'idea.
Quello che manca o che ancora non c'e' del tutto e' un convergere di
sensibilita' e di consapevolezze esperite da punti di vista diversi.
Speriamo arrivi prima che sia troppo tardi.
La sensazione: la sensazione che piu' mi trovo addosso in questi
ultimi tempi e' quella di un gioco duro, durissimo, in cui le
abitudini e le consuetudini non salveranno nessuno. L'unica risposta
valida al gioco duro, come ci insegnano i fratelli Blus, e' mettersi
a giocare. Logica pura. Mettersi a giocare ad un altro gioco!
Quale gioco? Ognuno il suo e poi mettiamoli ecologicamente in
discussione... senza egocentrismi.
Te e Stefano avete portato quesiti molto piu' pratici e quotidiani e
mi dispiace di aggiungere una riflessione solo teorica. Non sono un
tecnico, mi trovo nella condizione di chi vorrebbe utilizzare il poco
tempo che gli viene lasciato a disposizione per fare qualcosa di
utile e non chiacchiere. Cerco almeno di farle col cuore. Ciao.
J.D.
Eurasia 27/06/2002
--
"-grazie per il SOGNO AMERICANO da involgarire e falsificare
fin quando la nuda menzogna non vi risplenda attraverso-"
William Seward Burroughs
-Giorno del ringraziamento. 28 novembre 1986-
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