[e-privacy] Palladium anche qui
odo at paranoici.org
odo at paranoici.org
Fri Jul 5 03:39:00 CEST 2002
Scusate, cross-posto anche qui un intervento dalla lista
hackmeeting.
Penso che si tratti di qualcosa di sufficientemente
inquietante, o che almeno smuova dalla calma piatta e
dall'indolenza in cui tanta, troppa gente si nasconde.
Chissa' se almeno qui si riesce a sviluppare un dibattito,
che altrove fanno scena muta. Cio' che prospetto non
e' un problema? Parliamo di questo, allora.
Bok, tiro il sasso nello stagno,
odo
>===== Original Message From hackmeeting at kyuzz.org =====
>disse:
>
>> http://www.wired.com/news/politics/0%2c1283%2c53611%2c00.html
>
>aggiungo questo
>http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,141295,00.html
>
>e tutto prende aspetto se nn di bufala, di vapornews...
>se tutta la cosa del palladium fosse una mossa intimidatoria?
con un po' di ritardo, intervengo anche io su questo dibattuto tema.
Non e' mia intenzione difendere le posizioni di Paolo Attivissimo,
quanto piuttosto aggiungere qualche elemento a quella che potrebbe
essere una gaffe (siamo abituati, con questo governo) sulla visione
microsoft del futuro.
Che, permettete, non e' molto rosea: da un'architettura hardware
e software aperte, ci stiamo spostando verso qualcosa di ben piu'
vincolato (xbox?), e con evoluzioni che riguardano anche elettrodomestici
come il televisore (digitale, ovviamente).
La possibilita' tecnica di un chip di crittazione esiste da tempo.
Se usato in congiunzione con un televisore digitale (non analogico!)
potrebbe effettuare la verifica dell'autorizzazione ed il conseguente
descrambling del filmato/file/dato ad esso destinato. Microsoft ci
aveva provato un paio di anni fa, un buco nell'acqua, coi files audio.
Oltre alla obsolescenza forzata della videocassetta (acquisto il diritto
di vederlo N volte o fino ad una certa data) e l'associazione col
MIO televisore (non posso trasferirne l'uso), diventa possibile anche la
trasmissione personalizzata sul MIO tv di un filmato particolare, in quanto
l'apparecchio diventa identificabile (IPv6?). Per esempio, un telegiornale
"rieditato", senza che io me ne possa accorgere. Il concetto di broadcasting
cambia radicalmente, essendo legato a media analogici non filtrabili
individualmente. Questo potrebbe realizzarsi quando la banda larga
sara' universalmente diffusa, ma non siamo a fare conti sugli anni.
Fate caso al ruolo della televisione in "Fahrenheit 451" di Truffaut,
piu' che alla revisione della storia in "1984", due romanzi da rileggere
e che hanno gia' mezzo secolo.
I poteri forti che si stanno alleando sono le major dei contenuti,
che insistono con la loro politica di controllo. In questa direzione
gli sforzi del senatore Fritz Hollings, il blocco (ad ogni costo)
delle reti di scambio di contenuti peer-to-peer, il fu clipper-chip,
l'accordo di licenza dell'ultimo aggiornamento di Windows Media
Player che lo autorizza come backdoor, tutto lo spyware (nsakey
ed altre fetenzie microsoft tra le altre), i sistemi per serializzare
gli hard disk e potrei continuare ancora.
Microsoft, da parte sua, ha un ruolo duplice in quanto fornitore
di contenuti (msnbc, msn, ecc) e di tecnologia per la fruizione di
questi. Forse i satelliti LEO con Motorola non sono stati lanciati
per varie ragioni, ma si trattava di un bell'investimento. Gli
aggiornamenti di MediaPlayer tendono alla verifica dei diritti per
l'esecuzione dei files. Eccetera.
Un altro soggetto potrebbe essere il potere politico (con legami
forti verso quello economico) con la capacita' e l'autorita' di
poter filtrare, censurare, eliminare ogni forma di dissenso.
Soprattutto in ambito digitale, come modalita' espressive e come
strumenti repressivi. Il controllo avviene tramite le registrazioni
delle nostre attivita' in ogni forma, se memorizzabili in formato
digitale: nessuno puo' garantirci che vengano cancellate ma potrebbero
venire riutilizzate a distanza di molti anni, e sono anche facilmente
falsificabili.
Ogni forma di logging delle nostre attivita' anche economiche
(videosorveglianza, identificazione biometrica, acquisti, cellulari,
carta d'identita' elettronica e/o di pagamento ecc) serve sia per una
profilazione di massima del "consumatore tipo" sia per un tracciamento
specifico ed individuale. Piu' che tecniche
di data-mining, e' sufficiente una select. Ed il problema e' che non
sappiamo chi effettua questa ricerca, ne' a quale titolo.
Inoltre, il costo per conservare e replicare dati digitali, come un
logfile, e' in caduta libera. E, a differenza dei fascicoli nascosti
da chissa' quale servizio segreto, la consultazione e la ricerca
sono ben piu' agevoli che con montagne di carta.
Terry Gilliam, con "Brazil", puo' darvi qualche suggerimento?
Non e' detto, quindi, che il linux "cinese" sia migliore di windows,
in quanto anche in quello stato non esiste il concetto di "liberta'"
come la intendiamo noi. Anzi, ogni strumento disponibile per controllare
e reprimere e' gradito, ovunque. I governi europei non apprezzano
molte doti di Linux, se non il fatto che non li sottopone alla possibilita'
della backdoor che potrebbe favorire qualcuno oltreoceano. Riguardatevi
"The Net", per favore.
Tornando al pc "blindato", sono convinto anche io che (questione di
tempo) il chip verra' scavalcato. Anche quello nel monitor che non
accetterebbe dati da un device untrusted, o nelle altre periferiche.
Che potrebbero, vista la selezione naturale offerta dal mercato e
le modalita' di forzatura, risultare le uniche disponibili in commercio.
Per i produttori di schede, l'aggiunta di un chip non e' un problema,
soprattutto quando NON gli comprano piu' quelle che ne sono
sprovviste. Non solo PC, ma anche interfacce, display e hard disk.
E basta poco per convincere gli acquirenti a comprare la nuova
generazione di nuovi PC "sicuri", eliminando gli altri dai listini.
Intel ed AMD fanno gia' parte di Palladium, mentre una iniziativa simile
con altri partecipanti (mi sembra anche Sun) era stata descritta
qualche anno fa, non ricordo molto bene. Non e' questo, che importa.
Il problema e' che, con DMCA ed EUCD eccetera, ogni attivita' di
studio di queste tecnologie diventa fuorilegge, e punita
severamente. Il reversing e' gia' un'attivita' da nascondere,
soprattutto quando si riferisce all'eliminazione dei blocchi
che limitano la circolazione delle idee (anche se in alcuni casi,
come quando bisogna sviluppare un mercato nuovo, viene forzata una
forma di temporanea tolleranza della pirateria). DeCSS, ebook, schede per
tv satellite sono chiari esempi di questo aspetto. E mi inquieta
la posizione della "legge", delle cosiddette forze dell'ordine che
la mettono in atto e che tormentano Felten E.Goldstein J.Johansen e
D.Sklyarov, piu' che con le "centrali dei pirati" che replicano cd e dvd in
qualche scantinato buoni solo per l'immagine di efficienza da trasmettere
in un servizio del tg serale.
Quale potrebbe essere, realisticamente, lo scenario digitale tra
cinque o dieci anni? Non c'e' fretta, se una proposta di legge
non passa subito la si ripresenta dopo qualche mese, magari
con la complicita' di qualche situazione particolarmente favorevole,
come lo e' stato l'11 settembre.
Il problema e' che, per ora, non c'e' ancora un modo agevole
per contabilizzare l'accesso ai "contenuti". Quando sara' disponibile
un sistema di pay-per-view crittografato e difficilmente craccabile
(con hardware complesso) con una verifica di autenticazione in remoto,
sara' in quel momento che verra' davvero effettuato il giro di vite.
Quella vite che, lentamente ma inesorabilmente, sta iniziando a muoversi
e trasformarci in "consumatori di contenuti". Pagando, s'intende.
Sara' allora che prendero' il fucile ed andro' in montagna, o a
New Bombay nei sotterranei di Milano.
E mi porto un libro e "Nirvana", in divx ovviamente :-)
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