<div dir="ltr">La gestione di un exit node di TOR non è in sé legale o illegale, ma a seconda dell'uso che se ne fa può essere fonte di una responsabilità penale. Solitamente in Italia la polizia si concentra sulle indagini on line soprattutto in caso di reati contro i minori, a meno che non vi sia un'espressa notizia di reato che porti le indagini verso un determinato server (es. truffe, diritti d'autore, diffamazione).<br>
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In primo luogo è bene precisare che fare giochetti su dove mettere il server è relativamente sicuro, poiché il Codice penale prevede diversi criteri che incardinano la giurisdizione del giudice italiano, anche quando solo una parte dell'azione criminosa si è svolta in Italia.<br>
In secondo luogo si deve tenere in considerazione il fatto che chi gestisce l'exit node è prima facie chi ha commesso l'azione per la quale si procederà in giudizio. Dimostrando il funzionamento del nodo è possibile forse escludere una responsabilità diretta per il reato, tuttavia ciò non esclude automaticamente la fondatezza di un'imputazione a titolo di concorso per il medesimo reato o, peggio, di una condanna per il reato - autonomo - di favoreggiamento.<br>
In entrambi i casi il rischio si concentra su quel che il giudice riterrà in tema di elemento soggettivo, poiché questi potrebbe ritenere sussistente la colpa, se non addirittura un dolo eventuale (anche se quest'ultimo lo escluderei).<br>
<br>Morale della favola: potete gestire un nodo di uscita, ma fatelo consapevolmente, assumendovi quindi il rischio che vi passi qualcuno tanto "onesto" e "maturo" da volersene approfittare per cercare l'impunità per i suoi capricci (foto di minorenni violentati, defacing di siti, et cetera).<br>
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